Bahrain, 32 sciiti condannati a 196 anni di carcere
Un tribunale del Bahrain ha condannato 32 attivisti sciiti anti-regime a 196 anni di carcere per il loro presunto ruolo avuto in un attacco contro una stazione di polizia nella capitale Manama, avvenuto più di un anno fa.
La quarta corte penale del Bahrain ha condannato sette dei 32 imputati a sette anni di carcere, secondo quanto riportato mercoledì dal sito internet Mirror in lingua araba. Gli altri sette imputati hanno ricevuto pene detentive di tre anni. Secondo il rapporto, sono stati condannati per il loro presunto ruolo in un attacco alla stazione di polizia Naim nella capitale Manama, nel dicembre 2016.
Migliaia di manifestanti anti-regime hanno tenuto manifestazioni in Bahrain quasi quotidianamente da quando una rivolta popolare ha avuto inizio nel Paese a metà febbraio del 2011. Gli oppositori chiedono che il regime di Al-Khalifah rinunci al potere e consenta la creazione di un sistema giusto che rappresenti tutti i bahrainiti.
Il regime di Manama ha fatto di tutto per reprimere ogni segno di dissenso, soprattutto contro i militanti sciiti. Il 14 marzo 2011, truppe provenienti dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti sono state dispiegate per assistere il Bahrain nella suo giro di vite contro le opposizioni. Decine di persone hanno perso la vita e centinaia di altri hanno subito lesioni o sono stati arrestati a causa della repressione del regime di Al-Khalifah.
Legge marziale per gli oppositori
Il 5 marzo 2017, il parlamento del Bahrain ha approvato il processo contro i civili nei tribunali militari che equivale all’imposizione di una legge marziale non dichiarata in tutto il Paese. Questo provvedimento è stato fortemente condannato dalle associazioni internazionali per i diritti umani. Il re del Bahrain Hamad bin Isa Al-Khalifah ha ratificato l’emendamento costituzionale il 3 aprile scorso.
di Redazione