Ayatollah Khamenei: “La revoca dello sceicco Qassim scatenerà l’ira dei giovani in Bahrain”
di Redazione
Il leader della Rivoluzione Islamica Ayatollah Seyed Ali Khamenei si è scagliato contro i governanti del Bahrain per la loro folle decisione di revocare la cittadinanza a Sheikh Isa Qassim, affermando che qualsiasi mossa contro il religioso scatenerà l’ira dei giovani contro il regime in Bahrain. La scorsa settimana, il Bahrain ha revocato la cittadinanza dello sceicco Qassim, accusandolo di seminare divisioni settarie.
“L’offesa dei governanti del Bahrein contro lo sceicco Qassim è un segno della loro stoltezza”, ha dichiarato ieri sera a Teheran l’Ayatollah Khamenei nel corso di una riunione con le famiglie dei funzionari iraniani martirizzati nell’attentato del 28 giugno 1981, e dei consiglieri militari martirizzati nella lotta contro i terroristi dell’Isil.
Imam Khamenei ha descritto lo sceicco Qassim come un leader che nei suoi discorsi ha sempre vietato alla gente del Bahrain di compiere azioni violente, notando che il regime di Al-Khalifa non è consapevole che l’ostilità contro il religioso di primo piano porterà ad una rivolta dei giovani contro il regime.
Per quanto riguarda l’atteggiamento autoritario del regime del Bahrain, il leader ha dichiarato che il punto non è la presunta divisione tra sciiti e sunniti, ma il nocciolo della questione è che una minoranza egoista e criminale cerca di governare una grande maggioranza.
Il Bahrain, stretto alleato degli Stati Uniti nella regione del Golfo Persico, dai primi mesi del 2011 è stato teatro di proteste quasi quotidiane contro la dinastia regnante Al-Khalifa. Decine di militanti dell’opposizione sono stati uccisi, centinaia feriti e migliaia sono stati arrestati dal regime nel corso delle manifestazioni.
Il leader ha poi fatto riferimento alla creazione dei gruppi terroristici come Daesh, affermando che: “Lo scopo principale della creazione di questi gruppi in Iraq e Siria è quello di attaccare l’Iran, ma la forza della Repubblica islamica ha vanificato del tutto questo progetto sia in Siria che in Iraq”.