Khamenei elogia martiri afghani in Siria
Il leader della Rivoluzione Islamica dell’Iran, Ayatollah Ali Khamenei, ha incontrato giovedì presso il santuario sacro dell‘Imam Reza nella città nordorientale di Mashhad, le famiglie dei combattenti afghani della Brigata Fatemiyoun martirizzati nei combattimenti in Siria, lodando la loro risolutezza sui campi di battaglia.
Durante l’incontro, l’Ayatollah Khamenei ha elogiato la risolutezza e la resistenza dei giovani afghani nei combattimenti in Siria, dichiarando alle loro famiglie che: “Oggi gli Stati Uniti sono stati sconfitti nella regione dell’Asia Occidentale, tra cui Libano, Siria e Iraq attraverso gli sforzi e il sacrificio dei nostri figli migliori”.
Il leader iraniano ha espresso apprezzamento per i sacrifici compiuti dai giovani afghani in Siria in difesa dei luoghi santi, sottolineando che la Brigata Fatemiyoun ha mostrato più risolutezza sui campi di battaglia rispetto alle altre forze“.
Khamenei ha infine ringraziato le famiglie dei martiri afghani, augurando loro un futuro di pace e benessere.
Combattenti afghani e le diffamazioni italiane
A tal proposito, cogliamo l’occasione per condannare le false e faziose dichiarazioni di una certa stampa italiana, che descrive l’impegno dei volontari afghani in Siria come una imposizione sotto minaccia da parte della Repubblica Islamica dell’Iran.
Oltre a sottolineare il fatto che tutti i combattenti sciiti in Siria (libanesi, iracheni, pachistani e afghani) sono tutti su base volontaria, consigliamo a questi giornalisti bardati di kefiah di attingere da fonti certe prima di diffamare la fede di giovani combattenti che, a differenza loro, hanno saputo donare la propria vita a difesa di una fede.
di Redazione