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Autonomia Siciliana: una festa senza il festeggiato

La chiamano Autonomia siciliana, quella di una Regione dilaniata da anni di malapolitica e di occupazione militare e territoriale. La Sicilia, storica terra di conquiste e riferimento fondamentale per la zona del Mar Mediterraneo, festeggia oggi l’anniversario della firma del suo Statuto, avvenuta il 15 Maggio 1946. Solo un anno dopo, nel 1947, si sarebbe firmato il Trattato di Parigi tra Italia e Forze alleate per decidere, insieme ad altro, anche della smilitarizzazione mai avvenuta della Sicilia.

Art 50: “In Sicilia e Sardegna, tutte le installazioni permanenti e il materiale per la manutenzione e il magazzinaggio delle torpedini, delle mine marine e delle bombe saranno o demolite o trasferite nell’Italia continentale entro un anno dall’entrata in vigore del presente Trattato”.

Un’autonomia che, per definirsi tale, dovrebbe rendersi contro dei suoi limiti: solo così potrebbe accorgersi della sua mancanza di sovranità dal punto di vista politico, economico e militare. Sigonella, grande portaerei degli Usa nell’isola, rimane base di partenza per i raid americani in Africa e Medio Oriente. Ma come spesso accade, né le istituzioni siciliane né quelle nazionali sembrano esserne a conoscenza. Chi gestisce dunque questi “movimenti” in territorio Siciliano? Chi è responsabile dei quotidiani sorvoli di aerei militari americani nei cieli siciliani? Eppure, la Sicilia è “autonoma” e libera di essere bersaglio principale di attacco reale per le guerre del ventunesimo secolo.

Il Muos

In Sicilia è infatti il Muos, uno dei quattro esemplari al mondo, a minacciare non solo la sovranità del popolo siciliano ma la loro stessa salute. Potentissime antenne paraboliche che coordinano le azioni militari del Pentagono nel mondo. Una battaglia, quella dei siciliani dei movimenti No Muos, che ha portato ad un conflitto di attribuzione tra Governo Regionale e Nazionale. Quest’ultimo ha dunque ”acconsentito”, se non favorito, la realizzazione del progetto arrivando a chiedere alla Regione un risarcimento in denaro pari a 25mila euro al giorno per i “danni” causati al ritardo del satellite Muos.

Autonomia siciliana priva di ogni sovranità

Vale la pena ricordare che le autorizzazioni per la realizzazione del Muos furono rilasciate in base ad un semplice Protocollo d’Intesa tra l’ex Ministro della Difesa, Ignazio La Russa e l’ex Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, lo stesso che guarda caso volle istituire la festa dell’Autonomia Siciliana al fine di “approfondire con confronti e dibattiti una realtà giuridica, istituzionale e storica, di cui purtroppo i siciliani spesso si dimenticano”, come disse lo stesso anni fa.

Dov’è dunque la sovranità di decidere per sé e per la propria Terra? Come se non bastasse, anche a Punta Bianca (Agrigento), i cittadini continuano a ribellarsi per le eccessive esercitazioni militari compiute nell’area del poligono di Drasy.

Ma non è finita qui. Altro punto fondamentale sarebbe proprio quello dell’attuazione dell’art. 37 dello Statuto, concesso dall’ex Governo Nazionale di Monti: questo avrebbe consentito alla Regione di incassare le imposte delle imprese con stabilimento in Sicilia ma sede altrove, che appunto pagavano alle stesse Regioni in cui risultavano avere sede. Una beffa che ha permesso a Mario Monti di chiedere 900mila euro di accantonamenti dalle casse regionali (poi diventati 800), confermando la farsa dell’art. 37.

Non è un gioco, anzi. Eppure dopo 77 anni, l’autonomia siciliana sembrerebbe giocare a nascondino dietro le quinte di una festa in cui, ancora una volta, manca realmente il festeggiato.

di Redazione

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