Austria, un Verde conquista la presidenza
Il candidato verde, Alexander Van der Bellen, ha vinto per un soffio il ballottaggio per le elezioni presidenziali in Austria con il 50,3% dei voti; dopo un conteggio praticamente pari, a dargli il risicato vantaggio di 31mila voti è stato il voto inviato per posta dai residenti all’estero.
Norbert Hofer, il candidato dell’estrema destra populista, xenofoba e nazionalista, ha ammesso la sconfitta ma ha comunque già incassato una vittoria politica senza precedenti, che ha spostato radicalmente il baricentro politico del Paese.
L’intero establishment europeo, sempre più autoreferenziale ed inetto e in preda alla paura d’essere travolto, ha tirato un sospiro di sollievo dinanzi alla vittoria di Van der Bellen, a conclusione di una tornata elettorale che ha visto un’affluenza record del 72,7% e il crollo di Popolari e Socialisti, i due partiti che da sempre hanno governato l’Austria e che in queste elezioni sono stati esclusi entrambi dal ballottaggio per l’incapacità di dare risposte alle crisi che investono il Paese.
Sotto la spinta emotiva della paura e dell’insicurezza, cavalcate entrambe cinicamente dall’estrema destra, gli elettori austriaci si sono divisi a metà ed hanno rifiutato i partiti tradizionali che escono distrutti dalle urne.
Alexander Van der Bellen è un professore universitario che ha militato nelle file dei socialisti prima di aderire ai Verdi, prendendone la guida nel 1997 e tenendola per circa 11 anni.