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Attivista saudita torturata nel “Palazzo del terrore”

Walid Alhathloul, fratello dell’attivista saudita detenuta in carcere, Loujain Alhathloul, ha dettagliato nel corso di un’intervista gli abusi subiti da sua sorella in una prigione saudita.

attivista-sauditaWalid Alhathloul ha scritto in un pezzo presentato alla Cnn che durante una recente visita alla sorella detenuta, l’attivista saudita ha riferito ai genitori di subire regolarmente frustate, percosse e molestie sessuali in uno scantinato chiamato il “palazzo del terrore“.

Alhathloul è stata arrestato nel maggio 2018, insieme ad altri 10 attivisti per i diritti delle donne in Arabia Saudita. La sua famiglia, attivisti sauditi e Human Rights Watch hanno affermato negli ultimi mesi che lei e altre detenute sono state torturate e molestate sessualmente in prigione. Anche un ex alto consigliere del principe ereditario Mohammed bin Salman, Saud al-Qahtani, era presente durante almeno una delle sessioni di interrogatorio. Qahtani avrebbe minacciato di stuprare, uccidere e gettare uno dei detenuti nel sistema fognario, secondo quanto riferito da Human Rights Watch.

Qahtani è stato anche implicato nell’omicidio al consolato di Istanbul del giornalista saudita Jamal Khashoggi. L’ex capo delle comunicazioni della corte reale è stato rimosso dal suo incarico dopo che Riyadh ha addossato la colpa dell’omicidio a lui e ad una manciata di altri funzionari di alto rango.

“Ogni volta che Loujain parlava delle sedute di tortura ai miei genitori, le sue mani tremavano in modo incontrollabile, temo che il dolore rimanga con lei per sempre”, ha scritto Walid Alhathloul nel pezzo. “La mia sorellina ha dichiarato di essere frustata, picchiata, sottoposta a elettrocuzione e molestata su base frequente. Ha dichiarato che a volte ci sono uomini mascherati che la svegliano nel cuore della notte per urlare minacce inimmaginabili”. Walid Alhathloul ha aggiunto che uno degli investigatori ha cercato di spingere la sorella a sposarlo, minacciandola di stupro.

Le autorità saudite non hanno risposto alla richiesta della Cnn di commentare le accuse di Alhathloul. Oltre a Loujain Alhathloul, sono detenuti diversi attivisti per i diritti delle donne: Aziza al-Yousef, Eman al-Nafjan, Nouf Abdelaziz, Samar Badawi e Hatoon al-Fassi.

di Giovanni Sorbello

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