Attentati Sri Lanka, le mani insanguinate del regime saudita
In un documento “urgente, confidenziale e top secret“, il Ministero degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita confessa la responsabilità o almeno la “relazione” con gli attacchi terroristici che hanno colpito lo Sri Lanka due settimane fa, durante le celebrazioni cristiane della Domenica di Pasqua.
Il documento riservato ottenuto dall’agenzia libanese al-Ahed, che porta la data del 16 aprile 2019, circa cinque giorni prima del massacro, è stato scritto dal ministro degli Esteri saudita, Ibrahim bin Abdul Aziz al-Assaf. È una lettera inviata all’Ambasciatore saudita in Sri Lanka, Abdul Nasser al-Harethi.
Riportiamo il testo del documento:
Urgente – Top Secret
Sua Eccellenza Ambasciatore Abdul Nasser bin Hussein al-Harethi
È necessario eseguire immediatamente le seguenti misure:
Primo: dovresti eliminare tutti i documenti, i dati del computer e l’ultima corrispondenza con membri e gruppi nazionali e stranieri, oltre a imporre un coprifuoco per il personale dell’ambasciata a meno che non sia necessario.
Secondo: dovresti informare tutti coloro che sono legati al Regno dell’Arabia Saudita compresi i consiglieri, le forze di sicurezza e l’intelligence durante i tre giorni a venire, specialmente nel Giorno della Pasqua Cristiana, per evitare la presenza in luoghi pubblici e affollati, vale a dire le chiese.
Terzo: dovresti inviare regolarmente notizie scritte sulle autorità dello Sri Lanka e i loro punti di vista a questo ministero.
Ibrahim bin Abdul Aziz al-Assaf
Ministro degli Esteri
Era il 21 aprile 2019, la domenica di Pasqua, quando tre chiese cristiane affollate di fedeli in Sri Lanka e tre hotel di lusso nella capitale commerciale Colombo furono colpiti da una serie di attentati terroristici suicidi coordinati. Successivamente, ci furono piccole esplosioni in un complesso residenziale a Dematagoda e una guest house a Dehiwala. Gli attentati hanno causato la morte di almeno 253 persone, tra cui circa 42 cittadini stranieri e tre agenti di polizia, mentre oltre 500 persone sono rimaste ferite.
di Redazione