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Attacco Nuova Zelanda, tra terrorismo e propaganda

Quella che vi raccontiamo è l’ennesima strage contro fedeli musulmani. Questa volta dei terroristi travestiti da fanatici razzisti hanno colpito in due luoghi di culto nella città della Nuova Zelanda di Christchurch, durante la preghiera del Venerdì. Un commando di quattro persone, guidato dal ventottenne australiano, Brenton Tarrant, ha aperto il fuoco assassinando 41 persone nella moschea di Al-Noor, mentre altre otto sono morte in una seconda moschea. Tra le vittime, di cui 19 palestinesi, ci sono anche molte donne e bambini.

Nuova-ZelandaTerrorismo e propaganda

La strage in diretta social è avvenuta con la complicità di almeno tre persone, due uomini ed una donna, arrestati con Tarrant, definito dal premier australiano Scott Morrison “un estremista di destra” e “un violento terrorista”. L’attacco ad una moschea, rispecchiando la carneficina dei videogiochi, è stato trasmesso in diretta. Sulle armi usate dagli attentatori Brenton Tarrant ha scritto i nomi di persone che hanno compiuto stragi razziali tra cui quello di Luca Traini, il 28enne che nel 2018 ha sparato sugli immigrati a Macerata ferendo sei persone e quello di Alexandre Bissonnette, autore di una strage in Canada dove vennero uccise sei persone e 19 rimasero ferite.

Poco prima della strage era stato pubblicato sui social, presumibilmente dal terrorista 28enne, un manifesto “anti-immigrati e anti-musulmani” di 87 pagine, dove è evidente il riferimento al suprematismo bianco e dove sono denunciati gli immigrati chiamati “invasori”. Nel manifesto si fa riferimento a Trump come “simbolo di una rinnovata identità bianca e di uno scopo comune”.

Tarrant ha dichiarato di aver scelto di usare una pistola su altre armi perché avrebbe innescato un dibattito attorno al secondo emendamento.
“Con una pressione sufficiente, l’ala sinistra all’interno degli Stati Uniti cercherà di abolire il secondo emendamento, e la destra negli Stati Uniti vedrà questo come un attacco alla loro stessa libertà”, sostiene Tarrant.

Il tentativo di abolizione dei diritti da parte della sinistra si tradurrà in una drammatica polarizzazione della popolazione negli Stati Uniti e, infine, in una frattura degli Stati Uniti lungo linee culturali e razziali. “Alla fine, quando la popolazione bianca degli Stati Uniti capirà la verità della situazione, scoppierà la guerra”, ha aggiunto.

Ipocrisia occidentale e l’islamofobia

In un tweet del venerdì, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha citato le osservazioni islamofobiche di Trump e ha attaccato “l’ipocrisia occidentale della difesa della demonizzazione dei musulmani come ‘libertà di espressione’”. L’impunità nelle democrazie occidentali per promuovere il bigottismo porta a questo: i teppisti israeliani entrano in moschea in Palestina per insultare i musulmani; i terroristi in Nuova Zelanda vivono in diretta il loro assassinio di 49 musulmani. L’ipocrisia occidentale di difendere la demonizzazione dei musulmani come “libertà di espressione” deve terminare.

Alla fine dietro il solito siparietto del terrore non c’è solo il gesto di un folle, ma la mano esperta di chi il terrore lo sta seminando in ogni parte del mondo.

di Cristina Amoroso

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