L’11° round dei colloqui di pace in Siria, noto come processo di pace di Astana, è iniziato oggi nella capitale del Kazakistan. Il nuovo ciclo di colloqui riguarderà l’ultima situazione nelle zone di allentamento della Siria nella regione di Idlib, il ritorno dei rifugiati, il rilascio dei prigionieri e la formazione di un comitato che riscriverà la costituzione siriana.
Alla riunione di due giorni parteciperanno delegazioni del governo siriano e dell’opposizione, le nazioni garanti del cessate il fuoco (Iran, Russia, Turchia) e gli osservatori internazionali – le Nazioni Unite e la Giordania.
L’inviato presidenziale speciale della Russia per la Siria, Alexander Lavrentyev, dirige la delegazione del Paese ai colloqui di Astana. Il viceministro degli Esteri turco, Sedat Onal, guida la delegazione turca, mentre la delegazione iraniana è guidata dal viceministro degli Affari Esteri, Hossein Jaberi Ansari.
Il decimo round del processo di pace di Astana si è tenuto a Sochi, in Russia, lo scorso luglio. Durante la nona riunione tenutasi dal 14 al 15 maggio, tutte le parti si erano accordate per mantenere le zone di riduzione dell’escalation.
Il conflitto in Siria è scoppiato nel 2011, quando un piccolo gruppo di forze dell’opposizione e gruppi terroristici sostenuti dall’Occidente hanno preso le armi contro Damasco, trasformando efficacemente il Paese arabo in un campo di battaglia per i governi stranieri che si opponevano al presidente siriano Bashar al-Assad.
Ma l’esercito siriano, con un aiuto militare da parte dell’Iran, della Russia, di Hezbollah e delle varie milizie sciite, ha ripreso il controllo di gran parte del Paese, e si ritiene che il conflitto sia in via di esaurimento.
di Redazione
