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Asse della Resistenza: Usa e Israele hanno violato le regole del confronto

Asse della Resistenza – Il 2024 è iniziato con la complessa operazione di eliminazione mirata del leader palestinese, Sheikh Saleh al-Arouri, nella periferia sud di Beirut. Questa operazione ha superato tutti i limiti fissati dalle regole d’ingaggio locali e regionali, ha sorpreso tutti e potrebbe spingere la regione verso una guerra inaspettata. Questo assassinio fa parte di una serie di eventi simili, tra cui l’uccisione del generale Razi Mousavi in ​​Siria, gli attentati a Kerman che hanno preso di mira i visitatori del santuario del comandante della Forza Quds, Hajj Qassem Soleimani e l’assassinio a Baghdad che ha preso di mira il leader del movimento Al-Nujaba, Hajj Abu Tiqva Sa’idi.

Omicidi mirati contro Asse della Resistenza

Sembra che il nemico, alla ricerca di un’immagine di vittoria “strategica”, abbia deciso di portarla da qualsiasi parte del mondo finché ci saranno leader palestinesi di importanza simile al martire Sheikh Saleh al-Arouri. Il tentativo del nemico di ottenere questa immagine attraversando le linee rosse nella periferia sud di Beirut è stata l’impresa più pericolosa di questa guerra. Se non fosse stato per la rapida reazione della leadership della Resistenza in Libano, risultati disastrosi sarebbero stati inevitabili. Hanno immediatamente ricordato ai partner israeliani e americani in campo libanese la linea di condotta approvata, ristabilendo di fatto una forte base di impegno. Questa azione include il taglio di quello che il nemico considerava il suo “lungo braccio” al di fuori del fronte libanese e la prevenzione di qualsiasi tentativo di coinvolgere l’arena libanese nella guerra.

Fallimento e passaggio al piano B

A causa dei numerosi fallimenti dell’alleanza americano-israeliana in vari ambiti, tra cui la guerra a Gaza, l’escalation in Libano, la creazione di un’alleanza navale per proteggere le navi israeliane e impedire alla Resistenza irachena di effettuare le sue operazioni in tutta la regione, è stato necessario adottare il piano B. Questo piano è stato attuato dall’alleanza americano-israeliana in modo coordinato secondo un programma prestabilito. L’approccio scelto prevede il parziale rispetto del principio operativo di Washington dell’impegno negli scontri tra le due guerre.

La debolezza dell’alleanza Usa-Israele sul terreno e nella regione sembra essere evidente negli attacchi congiunti contro obiettivi in ​​Iran, Libano, Iraq, Siria e Yemen. Il danno causato dai continui fallimenti nell’affrontare le conseguenze dell’operazione Al-Aqsa Storm, inclusa la fallita strategia militare a Gaza, ha colpito Washington in misura quasi pari al danno subito da Israele.

La decisione congiunta tra Stati Uniti e sionisti prevede la conduzione di una campagna aerea contro obiettivi in ​​Libano, Iraq e Siria, nonché l’impegno in azioni di disturbo nello Yemen.

Gli Stati Uniti, cauti nell’espandere il proprio coinvolgimento nell’entità di occupazione su altri fronti, hanno recentemente cambiato le regole di ingaggio stabilite in Asia occidentale diversi anni fa. L’autocompiacimento americano nel permettere al nemico di assassinare Saleh al-Arouri, nella periferia sud di Beirut, ha portato Washington a pagare il prezzo del suo intervento in Libano. Questo incidente ha riaffermato il suo impegno, insieme al suo alleato Israele, a evitare di comunicare con il Libano e di coinvolgerlo nei conflitti tra Paesi.

di Redazione

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