Assange, Corte britannica emette ordine di estradizione negli Stati Uniti
Un tribunale di Londra ha emesso l’ordine di estradare negli Stati Uniti il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, per essere accusato di spionaggio e un possibile ergastolo effettivo. La sentenza di mercoledì può essere impugnata.
La decisione della Corte dei magistrati di Westminster annulla la sua precedente sentenza che negava l’estradizione negli Stati Uniti sulla base del cattivo stato mentale di Assange e delle dure condizioni nelle carceri di massima sicurezza americane.
Il ministro dell’Interno britannico, Priti Patel, dovrà autorizzare l’estradizione prima che possa essere eseguita. Il precedente rigetto britannico della richiesta di estradizione è stato emesso dallo stesso tribunale nel gennaio 2021.
La parte americana ha impugnato con successo la decisione sfidando la testimonianza di esperti della difesa e offrendo assicurazioni formali che Assange non sarebbe stato sottoposto al peggior regime di sicurezza durante il suo processo negli Stati Uniti.
Assange, conosciuto per l’attivismo a favore della trasparenza della sua organizzazione e per la pubblicazione di documenti riservati trapelati, che hanno svelato gli oscuri segreti di molti governi, è sotto custodia britannica dall’aprile 2019. È detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, soprannominata “British Guantanamo” per l’incarcerazione dei criminali più pericolosi del Regno Unito. In precedenza aveva trascorso sette anni rinchiuso all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, prima che il nuovo governo a Quito revocasse il suo asilo.
Assange obiettivo Usa dal 2010
Julian Assange è un obiettivo per gli Stati Uniti dal 2010, quando Wikileaks ha pubblicato una raccolta di cablogrammi del Dipartimento di Stato e documenti del Pentagono che descrivevano presunti crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi in Afghanistan e Iraq. È stato accusato di aver tentato di hackerare i computer del Pentagono ed è stato accusato ai sensi dell’Espionage Act, che vieta di ottenere informazioni relative alla difesa nazionale che possono essere utilizzate per minare gli interessi degli Stati Uniti o avvantaggiare nazioni straniere.
di Redazione