Palestina

Assad al Sunday Times: “Gruppi moderati? Tutto ciò è al di là dell’ipocrisia”

Ci hanno provato a colpirlo, continuano a provarci. Ma quella che doveva essere l’immediata fine del “regime” di Bashar Al-Assad si è trasformata in una forte presa di posizione da parte del Presidente che ha da poco annunciato anche la sua candidatura per  le presidenziali del 2014 in Siria.

“Il presidente Assad, come altri, parteciperà alle prossime elezioni, e il popolo siriano eleggerà chi vuole”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi mentre insieme a lui lo stesso ministro siriano Walid Moallem, lo ha definito il “presidente legittimo” sostenendo ancor di più la sua nuova sfida.

Forti ma abbastanza decise e sicure le parole rivolte dal presidente al Governo britannico ieri in una intervista speciale rilasciata al giornale domenicale Sunday Times: una critica palese verso chi, sostenendo principi democratici e libertà assolute da un lato, non fa altro che limitarle al popolo siriano dall’altro.

“Aiuti militari” che rappresenterebbero invece un netto incoraggiamento a destabilizzare una terra utile per un successivo passaggio nel “minaccioso” Iran. Cui prodest perciò questa opposizione incessante verso tale governo? Una opposizione che si espande anche ma soprattutto attraverso la stampa internazionale e che per prima, troppe volte, continua a diffondere informazioni dettate da chi per loro le produce e le fabbrica unilateralmente.

“Quello che va al di là dell’ipocrisia è parlare di democrazia mentre i vostri più vicini alleati sono i più autoritari e totalitari al mondo e appartengono al Medio Evo, riferisce Assad alla giornalista del giornale britannico. Quello che va al di là dell’ipocrisia è sentire la Gran Bretagna parlare di libertà di opinione e di espressione, mentre bloccano e censurano i canali siriani che trasmettono sui satelliti europei”.

Ricordiamo infatti che negli ultimi giorni di Ottobre dello scorso anno, il satellite Hotbird ha interrotto, per ordine dell’Unione Europea, le trasmissioni dei canali siriani censurandoli del tutto e suscitando il malcontento non solo verso quella gente che vuole vederci chiaro, ma soprattutto dalla numerosa comunità siriana che vive in Europa e che, per ricevere informazioni anche riguardo le proprie famiglie, hanno dovuto comprare apposite antenne per collegarsi con i canali russi.
“Il governo britannico vuole inviare aiuti militari ai “gruppi moderati” in Siria nonostante la loro piena consapevolezza di sostenere gruppi terroristici legati ad al-Qaeda come “il Fronte al-Nusra”. Tutto questo è al di là dell’ipocrisia”, continua Assad definendo il governo di Londra anche “Ingenuo e confuso”.

“Non ci aspettiamo che chi appicca il fuoco possa diventare un pompiere”: quindi come aspettarsi un ruolo da mediatore del governo britannico?

Intanto il Presidente mette le mani avanti e conferma di non voler assolutamente allontanarsi  dalla Siria, perché “nessun patriota penserebbe di vivere fuori dal suo Paese”.

Qui il Video dell’intervista: http://youtu.be/qZZesWADJGw

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