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Ashura e la visione politica dell’Islam sciita

La vicenda storica di Ashura, seppur lacerante, è al centro della visione politica dell’Islam sciita, ed è quell’elemento “divino” che dona incredibile potenza a questa dottrina rendendola del tutto differente dalle altre della galassia islamica.

Nel ’61 del calendario arabo, ovvero 61 anni dopo la celebre fuga del profeta Mohammad (la pace sia con lui) dalla Mecca a Medina, il governo che pretende di essere suo rappresentante, ovvero il califfato Omayade, fa strage dei discendenti del profeta stesso a Karbala, nell’odierno Iraq. In questa carneficina perdono la vita il nipote del profeta, Husayn (la pace sia con lui), insieme a fratelli, figli ed altri suoi parenti e compagni.

Nei primi dieci giorni del mese di Muharram, che si concludono poi con la giornata dell’anniversario del martirio dell’Imam Husayn e dei suoi compagni (la pace sia con loro) gli sciiti in tutto il mondo ricordano i loro dolori e piangono per loro. Ma il concetto chiave è che la vicenda di Karbala è la più grande sorgente di “ideologia politica” che disseta gli sciiti del mondo e non solo una ricorrenza di lutto.

Nel periodo contemporaneo e non solo, gli sciiti hanno sempre “riflettuto” sulla vicenda di Karbala cercando di trarre le giuste conclusioni. L’Imam Husayn, per chi non conoscesse la storia, preferì infatti andare incontro ad un martirio sicuro e straziante invece che accettare il dominio di un califfo ingiusto e corrotto, Yazid.

Ashura e sacrificio

Gli sciiti, pertanto, hanno sempre tenuto a mente che seppur la vita è il dono più valoroso dato dal Signore agli esseri umani e che l’Islam stesso vieta di metterla a repentaglio, in un caso è possibile, anzi necessario saperla sacrificare; quel caso è in cui c’è bisogno di dire “no” al male; perché così lo si può vincere.

Esatto, vincere! Perché la storia mostrò che nonostante la strage di Karbala, alla fine il malvagio califfo Yazid e la sua dinastia, gli Omayyadi, persero proprio per le ingiustizie commesse nel giorno di Ashura.

Nel 1963, uno dei primi discorsi di fuoco dell’Imam Khomeini contro il regime dello Sha in Iran venne effettuato proprio nel mese di Muharram. Anni dopo, l’Imam Khomeini avrebbe dichiarato: “È il mese di Muharram che ha mantenuto vivo l’Islam”. È inutile dire che Karbala fu la principale fonte di ispirazione per la vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran nel 1979, per la Resistenza dinanzi all’aggressione irachena negli anni ’80, che ispirò e ispira ancora la lotta degli Hezbollah libanesi contro gli aggressori israeliani.

Nella cultura sciita è arcinota la frase “Kolle Yaoumen Ashura, Kolle Arzen Karbala”, ossia: “Tutti i giorni sono Ashura, tutte le terre sono Karbala”. Ciò significa che la lotta tra il bene ed il male non si limita alla terra di Karbala ed al giorno di Ashura del ’61 arabo. Il bene ed il male sono in eterna lotta ed il pensiero politico sciita indica di sostenere con tutta la propria forza il bene, se necessario, anche a costo della propria vita, come fece il signore dei martiri, l’Imam Husayn (la pace sia con lui).

di Davood Abbasi

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