Armi nucleari, dal 22 gennaio sono proibite
Il 22 gennaio 2021 è entrato in vigore il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (Tpmw), il primo accordo internazionale legalmente vincolante che proibisce in modo completo le armi nucleari con l’obiettivo finale della loro totale eliminazione. Adottato il 7 luglio 2017, aperto alla firma il 20 settembre 2017 è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, dopo la ratifica di 50 Stati.
Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari
L’Ican è una coalizione globale della società civile di coalizione a lavorare per promuovere l’adesione e la piena attuazione del trattato sulla proibizione delle armi nucleari. La campagna ha contribuito a realizzare questo trattato. L’Ican è stata lanciata nel 2007 e conta 541 organizzazioni partner in 103 Paesi a partire dal 2019. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace “per il suo lavoro nel richiamare l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso di armi nucleari e per i suoi sforzi rivoluzionari per ottenere un divieto di tali armi basato sui trattati”.
Posizione dell’Italia sulle armi nucleari
L’Italia, Paese formalmente non-nucleare, ha concesso da decenni il proprio territorio per lo schieramento di ordigni nucleari Usa tra cui decine di bombe B61, che tra non molto saranno sostituite dalle più micidiali B61-12.
Fa inoltre parte dei Paesi che – documenta la Nato – «forniscono all’Alleanza aerei equipaggiati per trasportare bombe nucleari, su cui gli Stati Uniti mantengono l’assoluto controllo, e personale addestrato a tale scopo». Inoltre, vi è la possibilità che vengano installati sul nostro territorio i missili nucleari a raggio intermedio (analoghi agli euromissili degli anni ’80) che gli Usa stanno costruendo dopo aver stracciato il Trattato Inf che li proibiva.
In tal modo l’Italia viola il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, ratificato nel 1975, che stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente».
Allo stesso tempo l’Italia ha rifiutato nel 2017 il Trattato Onu sull’abolizione delle armi nucleari – boicottato da tutti e trenta i Paesi della Nato e dai 27 dell’Unione europea – il quale stabilisce: «Ciascuno Stato parte che abbia sul proprio territorio armi nucleari, possedute o controllate da un altro Stato, deve assicurare la rapida rimozione di tali armi».
Paesi che si sono opposti al Trattato
Fin dall’apertura dei negoziati, l’Italia sulla scia di Usa e Nato, si è opposta al Trattato, come le altre due potenze nucleari della Nato (Francia e Gran Bretagna), gli altri Paesi dell’Alleanza e i suoi principali partner – Israele (unica potenza nucleare in Medioriente), Giappone, Australia, Ucraina – votarono contro. Hanno espresso parere contrario anche le altre potenze nucleari: Russia e Cina (astenutasi), India, Pakistan e Nord Corea. Il Trattato è stato ratificato in Europa fino ad oggi solo da Austria, Irlanda, Santa Sede, Malta e San Marino.
Ambiguità del governo italiano
Nel 2017, mentre l’Italia rifiutava il Trattato Onu sulla abolizione delle armi nucleari, oltre 240 parlamentari – in maggior parte del Pd e M5S, con in prima fila l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio – si impegnavano solennemente, firmando l’Appello Ican – a promuovere l’adesione dell’Italia al Trattato Onu.
In tre anni non hanno mosso un dito in tale direzione. Dietro coperture demagogiche o apertamente il Trattato Onu sull’abolizione viene boicottato in parlamento, con qualche rara eccezione, dall’intero arco politico, concorde nel legare l’Italia alla sempre più pericolosa politica della Nato, ufficialmente «Alleanza nucleare».
Il sito del Ministero degli Affari Esteri alla data 22 gennaio 2021: Entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle armi nucleari riporta “Pur nutrendo profondo rispetto per le motivazioni dei promotori del Trattato e dei suoi sostenitori, riteniamo che l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari possa essere realisticamente raggiunto solo attraverso un articolato percorso a tappe che tenga conto, oltre che delle considerazioni di carattere umanitario, anche delle esigenze di sicurezza nazionale e stabilità internazionale”.
Il 22 gennaio 2021 è un giorno storico per liberare l’umanità dalle armi atomiche o giorno in cui entra in vigore uno dei tanti buoni trattati destinati a rimanere sulla carta?
di Cristina Amoroso