Medio Oriente

Al-Hol, bomba a orologeria per la Siria

Si ritorna a parlare del famigerato campo profughi di al-Hol, in Siria. Secondo le Forze democratiche siriane (Sdf), una nuova decisione è stata presa dal consiglio direttivo del gruppo per consentire il ritorno di migliaia di siriani del campo di al-Hol, comprese le famiglie dei militanti dell’Isis, nelle loro terre d’origine. Il 9 ottobre 2020, Ilham Ahmed, co-presidente del comitato esecutivo del Consiglio democratico siriano (Cds), in un video-messaggio ha dichiarato: “Presto verrà emesso un ordine di evacuazione per il campo di al-Hol”.

L’importanza di annunciare una tale decisione in questo momento può essere valutata da vicino dato che gli sviluppi sul campo della crisi siriana stanno attraversando uno stato di inattività e stagnazione. Dal 2011, i curdi siriani hanno cercato di consolidare la loro posizione al fine di ottenere una sorta di garanzia legale e politica per svolgere un ruolo nel determinare il futuro della Siria. La domanda ora è: quali sono le motivazioni dei curdi siriani a evacuare il campo profughi di al-Hol? D’altra parte, sorge un’altra domanda se siano solo i curdi ad aver preso la decisione di agire su una questione così importante o se si debba considerare anche il ruolo di altri attori nella regione che stanno pianificando le loro azioni a porte chiuse.

Al-Hol, campo di violenza e terrore

Il campo di Al-Hol si trova a 40 chilometri a est della provincia nord-orientale di Hasakah, in Siria. Secondo i dati forniti da Human Rights Watch (Hrw), nel campo vivono circa 65mila persone, contenenti famiglie dell’Isis, comprese le loro donne e bambini, nonché migliaia di famiglie di militanti straniere provenienti da più di 50 Paesi. Questo campo è il più grande rifugio per famiglie o sfollati durante la guerra dell’Isis in Iraq e Siria. Vale anche la pena notare che il campo è gestito dai curdi siriani sotto la supervisione degli Stati Uniti.

Secondo gli ultimi dati, la maggioranza del campo è composta da iracheni e il resto sono migliaia di famiglie di mercenari dell’Isis provenienti dall’estero. Circa 24.300 residenti del campo sono cittadini siriani che sono stati sfollati o detenuti durante gli scontri con l’Isis. Per quanto riguarda l’importanza di questo campo, va notato che è il più grande luogo di raccolta di membri affiliati al gruppo terroristico Isis. L’espulsione di oltre 64mila persone dal campo di al-Hol potrebbe portare a una grave catastrofe umanitaria a livello nazionale in Siria, generando pericolose conseguenze per l’intera regione.

I vantaggi dei curdi siriani

A livello preliminare, va notato che negli ultimi anni i curdi siriani hanno costantemente utilizzato i prigionieri dell’Isis come strumento e leva per esercitare pressioni su altri Paesi. I curdi siriani, che non sono riconosciuti dalle forze interne siriane e dagli attori regionali e che non sono stati neanche invitati ai colloqui di pace siriani, intendono utilizzare la questione dei prigionieri dell’Isis per stabilire la loro posizione nell’equazione siriana.

di Yahya Sorbello

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