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L’Arabia Saudita sta esaurendo le riserve petrolifere

L‘Arabia Saudita non ha la capacità di aumentare la sua produzione regolare di petrolio e sta attingendo alle sue riserve petrolifere nazionali, nel tentativo di sostituire il petrolio iraniano nel mercato globale.

arabia-sauditaIl regime saudita ha recentemente affermato che sta sostituendo la quantità di petrolio iraniano che secondo Riyad sarebbe stata ritirata dal mercato dopo le rinnovate sanzioni degli Stati Uniti contro l’Iran.

Alexander Azadgan, un analista geopolitico, ha dichiarato martedì alla stampa che questa prospettiva non sarebbe stata possibile senza che l’Arabia Saudita iniziasse a utilizzare le sue riserve strategiche e quindi a esaurirle. “I funzionari sauditi stanno effettivamente attingendo alle loro riserve nazionali di riserva”, ha dichiarato Azadgan, aggiungendo che il Paese non ha la capacità “di produrre altro petrolio”.

Arabia Saudita, crollano investimenti stranieri

Gli investimenti stranieri in Arabia Saudita sono crollati sotto la “gestione” del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il suo vasto programma di riforme economiche, secondo i nuovi dati delle Nazioni Unite. L’investimento diretto estero (Ide) in Arabia Saudita è sceso a soli 1,4 miliardi di dollari lo scorso anno, da 7,5 miliardi di dollari nel 2016 e circa 12,2 miliardi nel 2012, i dati pubblicati di recente dalla Conferenza delle Nazioni Unite su Commercio e Sviluppo (Unctad).

Il massiccio fallimento nell’attirare investimenti internazionali ha messo l’Arabia Saudita dietro a Paesi molto più piccoli come l’Oman e la Giordania, con investimenti diretti esteri rispettivamente di 1,9 miliardi e 1,7 miliardi di dollari. Anche l’Arabia Saudita ha perso il suo fascino come una delle principali destinazioni di investimento per la regione dell’Asia occidentale, in quanto è riuscita ad attirare solo il 5,6% del totale regionale. La cifra era di circa un quarto tra il 2012 e il 2016.

I vicini sauditi hanno avuto un ruolo determinante in tutto questo, con gli Emirati Arabi Uniti (Eau) che sono riusciti a raddoppiare la propria quota di Ide regionali negli ultimi sei anni, passando dal 19% nel 2012 fino al 41% in 2017.

Persino il Qatar, che è stato messo sotto assedio economico dall’Arabia Saudita, dall’Egitto, dal Bahrain e dagli Emirati Arabi Uniti, dal giugno dello scorso anno è riuscito ad aumentare i suoi investimenti diretti da 774 milioni di dollari nel 2016 a 986 milioni nel 2017. L’Unctad ha affermato che il fallimento è dovuto in parte a dismissioni significative e prestiti intra-aziendali negativi da parte di multinazionali straniere.

https://www.youtube.com/watch?v=gULhRF8arrM

di Giovanni Sorbello

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