Approvata legge per aumentare aiuti Usa a Israele
I senatori statunitensi hanno aperto la strada per un ulteriore aiuto militare a Israele che supera complessivamente i 3,8 miliardi di dollari. La quota ammonterebbe a 23mila dollari all’anno per ogni famiglia in Israele, secondo un rapporto pubblicato venerdì scorso dall’agenzia stampa statunitense MintPress News.
I senatori americani hanno approvato mercoledì scorso un disegno di legge intitolato “Atto di autorizzazione alla sicurezza degli Stati Uniti-Israele del 2018”, aprendo così la strada alla sua probabile approvazione da parte della Camera dei rappresentanti Usa. L’importo è il risultato di un memorandum d’intesa sull’assistenza alla sicurezza tra Washington e Tel Aviv.
Il finanziamento prevede un ulteriore aiuto di 550 milioni di dollari per i sistemi missilistici israeliani e un miliardo di dollari per le scorte di armi degli Stati Uniti in Israele. Gli aiuti militari statunitensi all’entità sionista sono saliti alle stelle negli ultimi anni mentre le forze del regime sono state coinvolte in brutali violazioni dei diritti umani contro i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Salutato come “grande amico del popolo ebraico” dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rafforzato ulteriormente i legami con Israele.
Illegali gli aiuti Usa a Israele
Secondo una legge del 1976, che vieta aiuti militari a potenze che non abbiano sottoscritto il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), gli aiuti Usa a Israele sono illegali. Lo sostiene una querela depositata presso la Corte Federale di Washington da Grant Smith, direttore dell’Istituto di ricerca Middle Eastern Policy.
In un’intervista concessa a Curt House Notice, Smith ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno fornito nel complesso 234 Miliardi di dollari di aiuti militari al regime di Tel Aviv, in data successiva all’International Security Assistance and Arms Export Control Act, approvato dal Congresso nel 1976, che ne fa divieto per gli Stati possessori di ordigni nucleari che non abbiano sottoscritto il Tnp (come appunto Israele).
di Giovanni Sorbello