Antonio Canepa, intellettuale e guerrigliero
Antonio Canepa, il Professore Guerrigliero, fondatore e comandante dell’Evis (Esercito volontario indipendentista siciliano), venne assassinato insieme ai suoi compagni in circostanze mai realmente chiarite a Murazzu Ruttu (Randazzo), il 17 giugno del 1945.
Figura carismatica dell’indipendentismo siciliano, sin dall’inizio, rappresentò l’ala sinistra del progetto indipendentista e con tale orientamento, nel dicembre 1942 pubblicò l’opuscolo “La Sicilia ai Siciliani”, divenuto il manifesto politico della sua idea di separatismo siciliano, in quanto egli riteneva, a ragione, che l’indipendenza siciliana fosse il mezzo per l’emancipazione delle classi popolari.
Nella sua “La Sicilia ai Siciliani”, egli afferma che “la Sicilia si è trovata male sotto qualunque governo che non fosse siciliano. Si è trovata malissimo sotto il governo italiano, e conclude affermando: “Non si può continuare come il passato. Per noi siciliani è questione di vita o di morte. Separarci o morire”. Questa ultima frase, in questo momento storico buio ed inquietante, appare di un’attualità sorprendente!
Antonio Canepa, intellettuale e uomo d’armi, dotato di una rarissima combinazione tra abilità operativa e visione internazionale degli eventi di quel periodo, tentò la sua partita indipendentista giostrando tra gli interessi dei giganti dell’epoca. Alla fine non vi riuscì, per mano straniera o più probabilmente per mano italianissima.
Canepa aveva compreso allora che “l’Italietta stracciona e capitalista” non poteva svolgere la sua funzione di colonia senza la Sicilia. È questo che oggi tutti i Siciliani liberi devono comprendere per non rendere vano il sacrificio di Antonio Canepa e dei suoi uomini.
Antonio Canepa, per non dimenticare
Perché noi Siciliani vogliamo essere indipendenti? Perché la ragione e la storia ci insegnano che tali siamo stati per tanti secoli e perché nessun uomo può essere schiavo di un altro né una Nazione serva di un’altra!
“La Sicilia ai Siciliani, pacifica, laboriosa, ricca, felice, senza tiranni e senza sfruttatori“ (Antonio Canepa)
Fonte: http://www.mlnps.org