La Resistenza yemenita di Ansarullah ha preso il controllo di una base militare strategica nella provincia centrale del Paese di Ma’rib, gestita da miliziani filo-sauditi fedeli all’ex presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi. I combattenti yemeniti e i loro alleati hanno stabilito ieri il pieno controllo del campo di Kofel nel distretto di Sirwah, che si trova a circa 120 chilometri a est della capitale Sana’a.
Il portavoce delle forze armate yemenite, il generale di brigata Yahya Saree, ha affermato che le unità di difesa aerea del Paese sono riuscite a contrastare un attacco aereo a guida saudita contro aree della provincia di Ma’rib. Saree ha dichiarato che uno squadrone di aerei da combattimento della coalizione saudita ha cercato ieri di bombardare le aree nel distretto di Sirwah. L’attacco è fallito grazie al sistema di difesa missilistico terra-aria Fater-1, costruito a livello nazionale, che ha intercettato i caccia costringendoli a lasciare lo spazio aereo yemenita.
Il tentato raid è avvenuto un giorno dopo che il sistema di difesa antimissile Fater-1 ha sventato un altro attacco aereo da parte di uno squadrone di aerei da combattimento F-15 sauditi contro aree nella provincia yemenita settentrionale di al-Jawf, situata a circa 110 chilometri a nord di Sana’a. Le difese aeree dell’esercito yemenita avevano in precedenza intercettato due aerei da guerra sauditi F-16 nei cieli di Jawf, dissuadendoli dal compiere qualsiasi atto di aggressione.
Ansarullah a difesa del popolo yemenita
L’Arabia Saudita e i suoi alleati hanno lanciato una micidiale aggressione militare contro lo Yemen nel marzo del 2015, nel tentativo di reinsediare un precedente regime appoggiato da Riyadh ed eliminare il movimento Houthi Ansarullah, che ha difeso il Paese insieme alle forze armate. L’offensiva appoggiata dall’Occidente, unita a un blocco navale, ha distrutto le infrastrutture del Paese, causando la peggiore crisi umanitaria del mondo. I bambini sono tra le vittime più vulnerabili della guerra saudita contro lo Yemen, ma la questione non ha mai suscitato alcuna risposta internazionale.
di Yahya Sorbello
