Ankara in soccorso dei terroristi di Tahrir al-Sham
La Turchia intende ritardare l’attuazione dell‘accordo di Sochi nel tentativo di mantenere i terroristi di Tahrir al-Sham al-Hay’at (Fronte di Liberazione del Levante o Fronte di Al-Nusra) nella provincia di Idlib.
Ankara non è riuscita ad attuare l’accordo di Sochi dopo quasi sei mesi da quando è stato raggiunto tra Turchia e Russia, secondo quanto riferito dal quotidiano in lingua araba al-Watan. L’esercito turco ha finora concentrato i suoi sforzi sulla fusione di Tahrir al-Sham al-Hay’at e del Fronte di liberazione nazionale (Fln). Il quotidiano Al-Watan ha citato alcuni esperti militari che affermano che Ankara non ha contenuto i terroristi e non ha fatto nulla per costringerli a consegnare le loro armi pesanti dalla zona demilitarizzata specificata dall’accordo di Sochi.
La Turchia, che ha stabilito 12 punti di osservazione per monitorare i gruppi terroristici e scoraggiare le loro operazioni, ha deliberatamente ritardato l’attuazione dell’accordo di Sochi per rafforzare i terroristi di Tahrir al-Sham a Idlib e nelle sue periferie.
Alla fine di febbraio, i resoconti dei media arabi hanno riferito che i funzionari dei servizi segreti turchi e i comandanti di Tahrir al-Sham al-Hay’at si sono incontrati per proteggere e mantenere il gruppo terroristico nella provincia di Idlib. Il quotidiano Al-Watan ha citato fonti vicine ai militanti che affermano che Ankara ha posto le condizioni per sostenere Tahrir al-Sham e il suo controllo su Idlib, dichiarando che dovrebbero seguire l’approccio di Ikhwan al-Muslimoun (Fratellanza Musulmana).
Le due parti hanno raggiunto un accordo che include un cambio di approccio da parte di Tahrir al-Sham. “In cambio, la Turchia ha promesso al gruppo terroristico che prolungherà l’accordo sulla zona demilitarizzata il più a lungo possibile, non parteciperà ad alcuna operazione militare congiunta contro Tahrir al-Sham e tenterà di impedire tali operazioni”.
Il documento si riferiva anche ai raid aerei dell’esercito siriano contro i terroristi nel nord e nord-ovest di Hama e Southeastern Idlib in risposta ai loro attacchi, aumentando la possibilità che le operazioni militari a Idlib sarebbero presto iniziate.
Negli ultimi giorni l’esercito turco ha inviato oltre 20 veicoli con soldati, attrezzature militari e case prefabbricate a Northern Hama e Southern Idlib per rafforzare i suoi punti occupati nella Siria settentrionale, nelle regioni vicine alle aree occupate dai terroristi di Tahrir al-Sham.
di Giovanni Sorbello