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Alitalia e aiuti pubblici, la storia infinita

Alitalia continua a far parlare di sé, cosa che accade ormai da anni visto che la compagnia di bandiera italiana continua a rappresentare un imponente peso economico per lo stato italiano. Una situazione economica ormai appesantita da anni di errori aziendali e di mercato.

Il coronavirus ha portato la crisi anche nel settore dei trasporti arei, un settore che grazie alle compagnie low cost negli ultimi anni ha vissuto da una parte un boom di entrate, mentre dall’altra ha messo in crisi le compagnie di bandiera. La pandemia ha costretto gli stati a trovare fondi per gli aiuti pubblici da girare alle compagnie nazionali ed il conto di quanto è stato distribuito è presto fatto.

400euro è quanto lo stato francese ha girato ad AirFrance per ogni passeggero trasportato ed è a suo modo un record visto che è il prezzo più alto pattuito da una nazione europea. Ma bisogna chiarire immediatamente una cosa: il supporto è stato erogato attraverso varie modalità come sovvenzioni, incentivi, prestiti agevolati, differimento delle tasse o delle spese operative.

AiFrance quindi al primo posto come compagnia più aiutata, dietro si posiziona la tedesca Lufthansa con 380 euro a passeggero poi c’è la FinnAir con 354 euro, Klm (compagnia olandese che fa parte del gruppo AirFrance) con 302,08 euro a sorpresa tra le prime non c’è l’Alitalia. Che si trova al quattordicesimo posto con “appena” 47,1 euro a passeggero ancora meno della portoghese Tap (226,8 euro), l’AirBaltic (186,6 euro) e la polacca Lot (162,5 euro).

Alitalia e l’avvento del Covid

La differenza dipende da come andavano le compagnie aree prima dell’avvento del Covid. Quelle che facevano profitto hanno quindi potuto ricevere il sostegno nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di stato, quelle in perdita come Alitalia hanno potuto chiedere solamente delle compensazioni. Questo trattamento ha fatto indignare Giancarlo Zeni, direttore generale Alitalia.

Secondo Giancarlo Zeni non è vero che solo le compagnie virtuose hanno potuto usufruire degli aiuti. Infatti, la Tap, in sofferenza prima della pandemia, ha ricevuto autorizzazione Ue per aiuti pubblici per 1,2 miliardi, mentre circa la metà dei ristori di Alitalia li ha ricevuti una compagnia francese con solo sei aerei.

Bruxelles però racconta una storia diversa visto che i sussidi in favore della Tap sono stati approvati perché possibili una volta ogni dieci anni per il principio “una tantum”. È un contributo che ha ricevuto anche Alitalia nel 2017 con un prestito governativo di 900milioni. Questa somma è tutt’ora sotto indagine dell’antitrust dell’Ue che ipotizza un possibile aiuto di stato illegale nei confronti di Alitalia.

di Sebastiano Lo Monaco

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