Al-Aqsa Storm: il ruolo della Siria
Al-Aqsa Storm – La storia della Siria dall’epoca del defunto presidente Hafez al-Assad, testimonia il ruolo e la posizione della Siria nel cuore della nazione araba e la sua leadership nell’Asse della Resistenza nel respingere gli accordi presi negli anni ’80 con Israele.
Il ruolo siriano nella resistenza ai progetti volti a liquidare la causa palestinese si è rafforzato durante la guerra globale contro la Siria nell’ultimo decennio, e le scommesse dei nemici della Palestina e della Siria sono andate perdute.
Ci sono diversi indicatori che confermano una realistica partecipazione siriana nel sostenere il popolo di Gaza, anche se entro certi limiti, nell’impegno per “l’unità delle arene” che rispetta la privacy di ciascuna arena e le sue considerazioni interne. Nonostante le conseguenze della guerra globale, la Siria porta l’onere di sostenere la Resistenza, lavorando allo stesso tempo per proteggere il Paese e la popolazione dai pericoli di un confronto aperto.
Ruolo siriano in Al-Aqsa Storm
Durante la guerra di Gaza, le incursioni dell’entità provvisoria in Siria si sono intensificate, il che spiega la minaccia a Israele proveniente dal territorio siriano. I raid israeliani dal 10 ottobre al 2 gennaio 2024, cioè durante 86 giorni, sono stati circa 21, il che rende il tasso di targeting medio di un raid ogni quattro giorni.
Qui vale la pena notare che il risultato del numero di attacchi tiene conto della numerazione totale e non della numerazione parziale dettagliata, il che significa che il raid che ha preso di mira diverse località contemporaneamente a Damasco è stato conteggiato come un raid. Questo quadro approssimativo indica la portata del sostegno siriano a Gaza.
Ruolo strategico della Siria
La leadership e il popolo siriano portano il peso di sostenere la Resistenza in Palestina nonostante tutte le pressioni economiche, politiche e militari su di essa, a livello locale e internazionale. La Siria sostiene il popolo palestinese e l’Asse della Resistenza nell’assorbire le risposte punitive e di ritorsione israeliane a quanto accaduto il 7 ottobre 2023.
Israele ritiene la Siria responsabile del suo ruolo strategico nell’aumentare le minacce contro di essa da parte della Resistenza palestinese in patria o dei movimenti di Resistenza che la sostengono dall’estero. La riconciliazione siriana con Hamas ha contribuito a rafforzare queste minacce e ha costituito una risorsa militare in Al-Aqsa Storm.
Funzioni fondamentali del ruolo siriano
Profondità geografica dell’Asse della Resistenza: la Siria fornisce la profondità geografica necessaria per proteggere l’Asse, in termini di trasferimento di personalità e armi.
Passaggio sicuro e supporto logistico: la Siria fornisce un passaggio sicuro tra le arene dell’Asse Iran, Iraq e Libano. La Siria costituisce il punto focale da cui nasce la minaccia a Israele e fornisce anche supporto logistico ai movimenti di Resistenza che partecipano alle operazioni operative contro Israele a sostegno di Gaza. Ciò spiega il focus dei raid israeliani sulle spedizioni di armi e sugli aeroporti.
Piattaforma balistica: la Siria riceve sistemi missilistici difensivi e batterie multiple sul suo territorio, rendendo il territorio siriano una piattaforma balistica che fornisce profondità nel tiro e nel targeting a lungo raggio, oltre alle quantità di missili che cambiano il volto delle equazioni in qualsiasi conflitto.
La riserva strategica: la Siria fornisce la riserva strategica, che costituisce la carta vincente nel gioco del conflitto regionale, e questo ruolo è affidato nel tracciare attentamente gli equilibri fino al momento opportuno per ristrutturare la mappa delle forze di conflitto nella regione. La Siria rappresenta la risorsa strategica della Resistenza ed è parte attiva nel mantenere l’iniziativa. Questo ruolo strategico della Siria confuta le affermazioni di alcuni secondo cui la Siria costituisce il lato debole della Resistenza.
Il peso della Siria negli equilibri di potere regionali, e la forte influenza del sostegno siriano alla causa palestinese, sono tra i fattori che spingono Israele a non ignorare il fronte siriano. La caduta del governo siriano di qualche giorno fa, orchestrata soprattutto da Russia, Israele, Turchia, Qatar e Stati Uniti, conferma tutto ciò.
di Redazione