Al-Aqsa Flood, la Resistenza assalta Israele
La Resistenza palestinese ha lanciato questa mattina a Gaza una vasta operazione militare. I combattenti si sono infiltrati e hanno occupato diversi insediamenti israeliani. L’operazione è stata coperta dal lancio di migliaia di razzi contro le principali città israeliane. L’operazione, denominata Al-Aqsa Flood, ha coinvolto migliaia di combattenti appartenenti a tutte le fazioni palestinesi.
Aqsa Flood: attacco rapido e numerose le vittime
L’operazione Al-Aqsa Flood è iniziata alle 6:30 cogliendo di sorpresa il sistema difensivo israeliano. Israele ha perso in pochi minuti il controllo del confine tra Gaza e gli insediamenti israeliani confinanti. Inoltre, va sottolineato il totale fallimento dell’intelligence israeliana.
I media israeliani hanno riferito di un elevato numero di vittime, sottolineando che combattenti palestinesi sono stati avvistati per le strade di Sderot e in altri insediamenti confinanti con Gaza.
I video circolati sui social media mostrano soldati israeliani catturati dai combattenti della Resistenza palestinese. Altri filmati mostrano combattenti palestinesi che rientrano a Gaza a bordo di veicoli militari sequestrati ai soldati israeliani.
Gli ospedali israeliani hanno affermato che oltre 800 israeliani sono stati feriti in attacchi missilistici nel sud e nel centro dell’entità sionista, alcuni in condizioni critiche. I morti sarebbero almeno un centinaio, ha riferito Times of Israel.
Al-Aqsa Flood, risposta ai crimini israeliani
Le Brigate Al-Qassan hanno affermato che l’operazione “è in risposta alle provocazioni in corso ad Al-Aqsa e alle misure adottate nei confronti dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane”. Mohammad Deif, il comandante militare di Hamas, ha rilasciato una dichiarazione definendo l’operazione “il giorno della grande rivoluzione”. Ha esortato i palestinesi della Cisgiordania e dei territori occupati a prendere le armi e ha incoraggiato gli arabi dei Paesi vicini a unirsi all’attacco.
“Oggi il popolo sta riportando la rivoluzione e rilanciando la Marcia del ritorno”, ha dichiarato, esortando i palestinesi a Gerusalemme e all’interno di Israele, nel Negev e nella Galilea a “incendiare la terra sotto i piedi degli occupanti”. Ha inoltre invitato la “Resistenza Islamica in Iraq, Siria e Libano a fondere la loro resistenza con quella dei palestinesi e iniziare a marciare verso la Palestina”.
Da parte sua, il gruppo palestinese del Jihad Islamico ha affermato di essere “parte di questa battaglia”. Il portavoce drl gruppo ha dichiarato: “I nostri combattenti stanno accanto ai loro fratelli di Hamas, spalla a spalla, fino alla vittoria”. Tutti i gruppi della Resistenza in Palestina hanno annunciato che si sarebbero uniti alla battaglia al fianco di Hamas, tra cui le Brigate Al-Aqsa, la Fossa dei Leoni e le Brigate Al-Mujaheddin.
Israele pronto per la guerra
L’esercito di occupazione israeliano ha dichiarato di essere “pronto per la guerra”. Ha riferito di aver lanciato l’operazione “Spade di ferro” in risposta all’attacco a sorpresa di Hamas. Il portavoce dell’esercito di occupazione, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che più di 2.200 razzi sono stati lanciati su Israele dalle 6:30 di questa mattina. Nonostante siano trascorse diverse ore dall’inizio dell’operazione, l’azione israeliana è rimasta minima.
“I residenti nel sud e nel centro di Israele devono trovarsi in prossimità delle aree protette, e quelli nella periferia di Gaza devono rimanere in uno spazio sicuro”, ha annunciato l’esercito israeliano.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato una situazione di emergenza entro un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza. Il ministro ha anche approvato un massiccio arruolamento di riservisti, a seguito di un attacco a sorpresa di Hamas contro Israele. Il numero di riservisti da richiamare dipenderà dalle necessità militari.
di Redazione