Riesplode la violenza nel campo di Ain Al-Hilweh
Non si placano i combattimenti tra fazioni militari all’interno del campo profughi palestinese di Ain Al-Hilweh, nella città meridionale libanese di Sidone.
Gli scontri armati sono ripresi violenti la scorsa notte tra Fatah e il gruppo Takfiri di Bilal Badr, con l’utilizzo di armi pesanti e leggere nelle aree di Jabal al-Halb, Al-Tiri e nel mercato ortofrutticolo di Fawqani.
L’ultimo bilancio dei combattimenti è di nove morti e 46 feriti. Tutte le scuole pubbliche e private di Sidone e Haret Saida sono rimaste chiuse a causa degli scontri in corso.
Il gruppo terroristico legato a Bilal Badr ha riferito di non volersi arrendere e consegnare le armi alle autorità del campo, rifiutando di rispettare una scadenza di sei ore decisa nel corso di un incontro con le diverse fazioni palestinesi.
Gli scontri sono scoppiati venerdì scorso quando il gruppo terroristico di Badr ha aperto il fuoco contro la forza di sicurezza palestinese schierata all’interno del campo.
La forza di sicurezza palestinese comprende membri del movimento Fatah, Hamas, Osbat al-Ansar e altre fazioni palestinesi. In queste ore si continuano a sentire spari e colpi di razzi Rpg in tutto il campo. Negli ultimi anni, le tensioni sono aumentate tra il movimento Fatah e il gruppo terroristico di Bilal al-Badr, sostenuto e finanziato dall’Arabia Saudita. Le due fazioni rivali si sono scontrate più volte nel corso dell’anno passato ad Ain al-Hilweh, causando decine di vittime.
Ain al-Hilweh è sempre stato un terreno fertile per i gruppi estremisti che hanno prosperato grazie anche alla povertà e alla disperazione che affligge il campo, soprattutto dopo l’arrivo di migliaia di palestinesi in fuga dai campi profughi.
di Redazione