Medio Oriente

Aiea si è trasformata in una pedina di Israele

Il fatto che il capo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si rechi nella Palestina occupata per consultazioni e sia gestito dal primo ministro del regime sionista dimostra che il watchdog delle Nazioni Unite ha perso la sua indipendenza, ha affermato il legislatore iraniano, Alireza Salimi.

Nel corso di un’intervista rilasciata lunedì all’agenzia Irna, Alireza Salimi, membro del consiglio di presidenza del parlamento iraniano, ha affermato che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha deviato dal percorso tecnico, poiché gli Stati Uniti e i tre Paesi europei firmatari dell’accordo nucleare iraniano del 2015 sono pronti a proporre una bozza di risoluzione anti-iraniana nella prossima riunione del Consiglio dei governatori dell’Aiea.

Il fatto che il direttore generale Rafael Grossi si sia recato nella Palestina occupata per consultazioni o ricevere indicazioni ed è stato gestito dal primo ministro del regime israeliano Naftali Bennett, indica che si è trasformato in un impiegato dei sionisti e che l’agenzia ha perso la sua indipendenza, ha dichiarato Salimi.

Aiea strumento per fare pressione sull’Iran

L’Iran si aspettava che il direttore generale si attenesse ai suoi rapporti passati negando qualsiasi deviazione nel programma nucleare iraniano. Oltre il 60 per cento di tutte le ispezioni globali dell’Aiea è stato assegnato agli impianti nucleari iraniani, sottolineando che questo è il più alto livello di ispezione mai applicato. Il parlamentare ha definito le accuse dell’Aiea uno scenario squallido per fare pressione sull’Iran affinché dia concessioni nei colloqui sul nucleare.

Salimi ha invitato i partecipanti europei all’accordo nucleare, formalmente chiamato Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), a spiegare perché non hanno rispettato gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo e cosa è successo ai meccanismi che hanno proposto per compensare i benefici economici dell’Iran derivanti dall’accordo accordo che è stato frenato dalle sanzioni statunitensi.

Salimi ha aggiunto che il parlamento iraniano ha emanato un’azione strategica per rimuovere le sanzioni e proteggere gli interessi della nazione iraniana e che il parlamento osserva la precisa applicazione dell’atto.

di Redazione

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