Aiea: Iran rispetta Jcpoa, ma Usa sanzionano
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato ancora una volta che l’Iran sta rispettando gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo nucleare, Jcpoa.
Yukiya Amano, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha confermato ancora una volta che l’Iran sta rispettando il suo impegno nell’accordo sul nucleare nella sua ultima relazione sul Jcpoa (Piano d’azione globale congiunto). La relazione di Amano afferma che: “L’Aiea ha continuato a verificare e monitorare l’attuazione da parte dell’Iran dei suoi impegni relativi al nucleare nell’ambito del Piano d’azione globale congiunto 2015”.
Nelle sue relazioni trimestrali al Consiglio dei governatori dell’Aiea, Amano ha regolarmente confermato che gli impegni nucleari intrapresi dall’Iran sono stati attuati, e il suo rapporto per questa stagione aggiunge: “Gli ispettori dell’Aiea hanno continuato a ispezionare le strutture in Iran, hanno preso centinaia di campioni e ha svolto attività supportate da tecnologie all’avanguardia, tra cui sistemi di raccolta e elaborazione dati”.
Mentre l’Iran rispetta gli impegni presi, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni a cinque società iraniane che l’amministrazione Usa presume siano legate allo sviluppo di missili balistici da parte della Repubblica Islamica. Il Dipartimento del Tesoro ha collegato la misura alla recente ondata di disordini che ha colpito alcune aree dell’Iran, sebbene gli Stati Uniti abbiano preso di mira il programma missilistico di Teheran anche in passato per altre ragioni non comprovate.
“Queste sanzioni mirano a entità chiave coinvolte nel programma iraniano di missili balistici. Gli Stati Uniti continueranno a contrastare in modo decisivo l’attività maligna del regime iraniano”, ha dichiarato giovedì il segretario al Tesoro Steven Mnuchin. Sotto le sanzioni, Washington congelerà tutti i beni che le imprese detengono in luoghi sotto la giurisdizione degli Stati Uniti e proibirà anche ai cittadini statunitensi di fare affari con loro. Inoltre, le istituzioni straniere, che lavorano con le società, potrebbero essere escluse dal sistema finanziario statunitense.
di Redazione