A sette anni dall’aggressione contro la Siria

A sette anni dall’inizio della brutale aggressione terroristica contro la Siria, le forze governative e i loro alleati stanno per liberare la strategica regione della Ghouta orientale, una delle ultime aree rimaste sotto il controllo dei terroristi sostenuti dall’Arabia Saudita. Liberare la periferia di Damasco è considerata una vittoria importante per le forze fedeli al presidente Bashar al-Assad e un duro colpo per Riyadh e per gli altri Paesi sostenitori dei terroristi.

Le ultime vittorie dell’esercito siriano stanno irritando ulteriormente gli Stati Uniti, che temono per la propria influenza in Medio Oriente. È importante ricordare che l’intervento militare della Russia e il know-how militare dell’Iran sono stati fattori importanti alla base della sconfitta dei “ribelli” sostenuti dall’Occidente e dai suoi alleati regionali.

Accuse Usa contro l’Iran

Lo scorso giovedì, il segretario alla Difesa americano, James Mattis, ha accusato l’Iran di aver tentato di intromettersi nelle imminenti elezioni parlamentari in Iraq. Mattis ha dichiarato che questo fa parte di quello che ha descritto come un piano più ampio per destabilizzare il Medio Oriente. Ciò ha seguito altre false accuse sollevate da Washington contro la Repubblica islamica ritenuta responsabile di aver speso enormi somme per aumentare la sua influenza in tutta la regione.

Queste accuse risultano totalmente infondate di fronte al fatto che gli stessi Stati Uniti sono la prima causa del deterioramento e dell’instabilità della regione mediorientale, attraverso le cosiddette guerre al terrorismo. Al contrario, l’Iran viene accreditato per aver contribuito con le proprie iniziative a combattere realmente i terroristi, aiutando i governi di Iraq e Siria.

di Redazione