Molefi Kete Asante, l’accademico geniale, energico liberazionista culturale che ha basato tutta la carriera universitaria sull’afrocentricità e continua a difenderla nonostante le critiche.
A metà degli anni ’70, Arthur L. Smith Jr., un accademico nato in Georgia e formato alla Ucla, l’Università della California di Los Angeles, insegnava comunicazioni alla State University di New York a Buffalo. Negli anni ’60 scriveva libri sul ruolo della retorica nella comunità afroamericana. Più pensava a come i neri comunicano tra loro e con i bianchi, più si ritrovava in questioni di storia, identità e destino. “Ero colpito”, scrive, “che la maggior parte delle volte l’europeo comunicava come insegnante e l’africano rispondeva come studente. Ho anche iniziato a chiedermi cosa stesse succedendo politicamente e culturalmente in Africa, e ho capito che non lo sapevo”.
Le due pubblicazioni gemelle realizzate furono l’inizio della metamorfosi di Arthur Smith in Molefi Kete Asante, “Afrocentricity: The Theory of Social Change” del 1980 e la sua principale opera filosofica, “The Afrocentric Idea” del 1987. Nel 1986, Asante propose all’amministrazione della Temple University il primo programma di dottorato in studi afroamericani. Questo programma fu approvato e la prima classe è entrata nel dottorato nel 1988. Più di 500 candidati chiesero l’ammissione al programma di laurea. Temple divenne noto come il leader tra i dipartimenti di studi afroamericani. Dopo 10 anni il programma di dottorato fu introdotto nell’Università del Massachusetts Amherst. Alunni del programma Temple si trovano in ogni continente e in molte nazioni e sono molti i programmi di studi afroamericani nelle principali università.
Asante tra i principali teorici dell’afrocentricità
Oggi Asante, 78 anni, a capo degli studi afroamericani alla Temple University di Filadelfia, appare in molti programmi televisivi come uno dei principali teorici dell’afrocentricità, la filosofia che esorta gli afroamericani a mettere i valori africani e una visione africana al centro della loro identità, prima di tutto perché l’africanità americana è già una realtà: “Le modalità riconoscibili dei neri americani costituiscono un continuum dall’Africa al Nuovo Mondo… un profondo ricordo di abitudini, stili, manierismi e comportamenti, che si riflettono nel linguaggio, nella musica e nei costumi delle persone”.
“Arthur Lee Smith” un nome da schiavo
“Nel 1972 ho visitato il Ghana durante il primo di quelli che sarebbero stati diciotto viaggi in Africa nei vent’anni successivi. L’Ucla aveva gentilmente acconsentito a permettermi di visitare l’Africa in qualità di direttore del Center for Afro-American Studies. Quando finalmente ho raggiunto la biblioteca dell’Università del Ghana, Legon, ho chiesto al bibliotecario se il mio libro The Rhetoric of Black Revolution aveva raggiunto il suo campus. Rispose: ‘Sì, ma pensavo che l’autore Arthur Smith fosse un inglese’. Non riusciva a capire come una persona con un fenotipo africano potesse avere un nome inglese o almeno così mi sembrava”.
“Tuttavia, è stato un incontro profondo per un afroamericano. Ho giurato lì per lì che avrei cambiato il mio nome. Il nome Arthur L. Smith, Jr., ereditato da mio padre, è stato tradito dalla prigione della mia esperienza americana. Subito dopo ho preso il nome Sotho Molefi, che significa “Colui che dà e mantiene le tradizioni” e il cognome Asante dalla lingua AsanteTwi. Mio padre era euforico”.
Filosofia afrocentrica
Oltre a citare i pensatori rivoluzionari della nostra storia, cioè al di là di Amilcar Cabral, Frantz Fanon, Malcolm X e Nkrumah, scrive Asante, dobbiamo essere pronti ad agire in base alla nostra interpretazione di ciò che è nel migliore interesse dei neri, cioè i neri come una popolazione storicamente oppressa. Questa è la necessità fondamentale per far avanzare il processo politico.
Nel 1995, è stato nominato re tradizionale, Nana Okru Asante Peasah, Kyidomhene di Tafo, Akyem, Ghana. Nel 2012, gli è stato conferito il titolo di Wanadoo di Gao alla corte dell’Amiru Hassimi Maiga di Songhoy. Il dottor Asante è attualmente consulente per una dozzina di distretti scolastici. È stato presidente della Commissione degli Stati Uniti per Fesman III Festival Mondial des arts nègres, per tre anni. Asante è stato eletto nel settembre 2009 dal Consiglio degli intellettuali africani come presidente degli intellettuali della diaspora a sostegno degli Stati Uniti d’Africa. Il dottor Molefi Asante ritiene che non sia sufficiente sapere; bisogna agire per umanizzare il mondo.
La filosofia dell’Afrocentricità esposta da Molefi Kete Asante e Ama Mazama, figure centrali della Temple School, è un modo per rispondere a tutte le questioni culturali, economiche, politiche e sociali relative al popolo africano da una posizione centrale.
di Cristina Amoroso