Medio Oriente

Afghanistan, Usa arresi dopo 19 anni di umiliazioni

L’aggressione militare americana dell’Afghanistan, la più lunga guerra nella storia degli Stati Uniti, è stato anche uno dei conflitti più costosi e sanguinosi che gli Usa abbiano mai combattuto. Quella che era iniziata come un’operazione per spazzare via i Talebani e Al-Qaeda dall’Afghanistan dopo gli attacchi dell’11 settembre, si è protratta per 19 anni. A tal proposito, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha dichiarato ieri in un tweet che gli Stati Uniti si sono finalmente arresi in Afghanistan, a seguito della firma dell’accordo tra Washington e i Talebani per il ritiro delle truppe statunitensi.

“Gli occupanti statunitensi non avrebbero mai dovuto invadere l’Afghanistan. Ma lo hanno fatto e incolpato tutti gli altri per le conseguenze. Ora, dopo 19 anni di umiliazione e massacri, gli Stati Uniti hanno offerto la loro resa in Afghanistan, Siria, Iraq e Yemen. Gli Usa abbandoneranno la regione lasciando dietro di sé solo macerie e massacri”, afferma il ministro iraniano. Le osservazioni di Zarif sono arrivate il giorno dopo che rappresentanti degli Stati Uniti e dei Talebani hanno firmato un patto volto a ritirare gradualmente le truppe straniere dall’Afghanistan.

L’accordo è stato raggiunto nella capitale del Qatar, ma mentre crea un percorso per gli Stati Uniti per ritirarsi gradualmente dalla sua guerra più lunga, molti sostengono che porrà serie sfide dato che il governo afghano è stato finora messo da parte.

L’Iran ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che il cosiddetto accordo di pace tra Talebani e Stati Uniti è un tentativo di Washington di giustificare la sua presenza illegale in Afghanistan, sottolineando che solo i colloqui interni possono stabilizzare il Paese dilaniato dalla guerra.

Afghanistan e Imperialismo Usa

Sono trascorsi 19 anni, le guerre si sono succedute alle guerre, e Washington stenta sempre di più a imporre il proprio dominio a un mondo divenuto multipolare. Dalle crisi sanguinose scatenate dagli Usa e dai suoi alleati del Golfo, sta emergendo un nuovo Medio Oriente che stravolge gli antichi equilibri funzionali a Washington e Riyadh con i loro satelliti, e dai confini dell’Europa, passando per l’Asia Centrale e fino al Pacifico, la rinnovata forza di Mosca e soprattutto l’affermarsi di Pechino, stanno mettendo in discussione l’ordine e l’egemonia dello Zio Sam.

L’Afghanistan è cerniera fra Medio Oriente e Asia Centrale. Il suo territorio confina con le aree di influenza cinesi e russe, è oggetto dell’eterna contrapposizione fra India e Pakistan, ed ha una lunga frontiera con l’Iran, il fulcro dell’odierno ribaltamento dell’antico status quo mediorientale tanto caro all’Imperialismo.

di Yahya Sorbello

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