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Attentato Istanbul: una cinica regia per compattare la popolazione attorno a Erdogan

di Redazione

Ieri sera, un attacco terroristico ha colpito l’aeroporto Ataturk di Istanbul; i morti sarebbero almeno 36 ed i feriti non meno di 147, molti dei quali versano in gravi condizioni.

Secondo le prime informazioni diramate dalla polizia (ma ancora da verificare), ad agire sarebbe stato un gruppo di sette persone, tre delle quali morte, una arrestata ed altre tre in fuga. I terroristi avrebbero aperto il fuoco sulla gente con fucili d’assalto e poi tre di loro si sarebbero fatti esplodere.

Fin’ora non è giunta alcuna rivendicazione, ma subito la paternità è stata attribuita all’immancabile Isis (e figurarsi). Secondo i media e gli immancabili “esperti”, l’attacco sarebbe una risposta all’accordo annunciato lunedì, che ha normalizzato i rapporti fra Turchia e Israele.

Quella della ritorsione è una scusa risibile: la Turchia ha appoggiato in tutti i modi i Daesh, facendo del proprio territorio le retrovie del “califfo”, e martellato senza tregua i curdi che, sia pur a intermittenza e a seconda delle proprie convenienze, l’Isis lo combattono. Inoltre, anche Israele ha sistematicamente aiutato il Daesh che, ovviamente, non ha mai messo fra le sue priorità la lotta contro l’entità sionista.

Chiunque conosca appena un po’ la realtà dell’area ed i problemi interni della Turchia, sa bene che in quel Paese è in atto da tempo una strategia della tensione posta in essere dallo “Stato profondo”, per giustificare la crescente repressione e le misure liberticide; una cinica regia per compattare la popolazione a suon di bombe e stragi attorno a Erdogan ed alle sue marionette, facendo scordare crisi economica e l’oppressione di un regime.

Al di là delle pagine dei media, e delle stucchevoli dichiarazioni di politici e cosiddetti “commentatori”, questa è la realtà: non si è dei maghi a prevedere che di attentati continueranno ad essercene, e s’intensificheranno a mano a mano che i regimi che hanno insanguinato il Medio Oriente con le loro trame (appunto la Turchia è in prima fila fra di essi), vedranno totalmente sconfitte le loro politiche criminali.

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