Medio Oriente

Aeroporto di Beirut sotto supervisione della Cia

Libano – Fonti della sicurezza hanno confermato l’apertura di un ufficio di sicurezza della Cia all’interno dell’aeroporto di Beirut. La sua missione è monitorare tutti i dipartimenti e le filiali dell’aeroporto, il movimento degli arrivi e delle partenze e il reparto cargo. Gli agenti della Cia esaminano quotidianamente le norme di ingresso e uscita dei passeggeri. Le fonti hanno riferito che anche l’intelligence tedesca ha un ufficio speciale all’interno dell’aeroporto.

Numerosi interrogativi sono stati sollevati su quanto sta accadendo all’aeroporto internazionale di Beirut. Le violazioni quotidiane della sicurezza, in particolare quelle perpetrate dagli Stati Uniti, hanno richiesto l’intervento del governo libanese, guidato da Nawaf Salam, e del Ministero dei Lavori Pubblici per porre fine al “caos della sicurezza” all’interno dell’aeroporto. Le agenzie di sicurezza esterne hanno acquisito “autorità” sulla sicurezza interna dell’aeroporto, e l’amministrazione aeroportuale e il suo apparato di sicurezza sono direttamente responsabili delle palesi violazioni della sicurezza e delle intrusioni all’interno delle strutture aeroportuali.

Oltre alla violazione della sovranità libanese in aeroporto, sono in aumento le denunce dei viaggiatori riguardo a pratiche di ispezione discriminatorie rivolte a un gruppo specifico di cittadini, in particolare quelli di ritorno dalla Repubblica Islamica dell’Iran e dall’Iraq. Questo si riflette nelle ricorrenti segnalazioni e nei post sui social media di furti di effetti personali dei viaggiatori avvenuti dopo le procedure di ispezione, abbinati a procedure di ispezione complesse e selettive che richiedono ore e sono ingiustificate.

Le mani Usa sull’aeroporto di Beirut

Le mosse degli Stati Uniti verso l’aeroporto di Beirut rivelano ulteriori aspetti del progetto israelo-americano volto a ridisegnare il panorama politico e di sicurezza libanese. Questo progetto non si limita a disarmare la Resistenza e a privare lo Stato di qualsiasi influenza contro l’occupazione israeliana, ma pone piuttosto tutte le strutture libanesi sotto il controllo statunitense. Di conseguenza, vogliono un Libano completamente sotto il controllo e la tutela degli Stati Uniti.

Vale la pena notare che l’aeroporto di Beirut fu sottoposto a procedure durante e dopo la guerra, secondo un programma scritto presentato dagli Stati Uniti, che includeva dettagli relativi al lavoro di tutte le agenzie di sicurezza e amministrative che operavano lì, che sottoponevano tutte queste agenzie agli ordini americani e trasformavano il personale di sicurezza in “soldati” assunti per eseguirli.

Questi attacchi coincidono con chiari ordini statunitensi alle autorità libanesi, in particolare alle forze di sicurezza, in particolare all’apparato di sicurezza aeroportuale, di impedire a qualsiasi aereo iraniano di atterrare all’aeroporto di Beirut, di limitare la possibilità di trasferimento di fondi dall’Iran a Hezbollah e di confiscare qualsiasi fondo proveniente dall’esterno del Libano sospettato di essere destinato a Hezbollah. Le autorità competenti di Beirut hanno rapidamente eseguito questi ordini, ma questi non incidono ovviamente sulle fonti segrete di finanziamento di Hezbollah. Ciò che è certo è che Hezbollah non fa affidamento sui bagagli iraniani che entrano nell’aeroporto di Beirut per finanziare la Resistenza.

La crisi dell’aeroporto di Beirut è diventata un preoccupante fenomeno di violazioni, trasgressioni e ingerenze che gettano un’ombra sulla credibilità della sovranità libanese rivendicata dall’autorità esecutiva libanese. Lo Stato riacquisterà la sovranità perduta sull’aeroporto internazionale di Beirut o rimarrà sotto la tutela americana?

di Redazione

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