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Aereo scomparso dell’Egyptair ritrovato in acque greche

di Redazione

L’Airbus Egyptair A-320-232 del volo Ms804 partito dall’Aeroporto di Parigi Charles de Gaulle alle 23.09 di ieri con destinazione il Cairo, dove sarebbe dovuto atterrare alle 3.15 ora locale, è precipitato presumibilmente in acque territoriali egiziane al largo dell’isola greca di Karpathos. Era scomparso dai radar dopo l’ultimo contatto avvenuto intorno alle 2.30 di stamani. A bordo c’erano 56 passeggeri di dodici nazionalità, prevalentemente egiziani e francesi, oltre a 3 addetti alla sicurezza e 7 membri dell’equipaggio, in tutto 66 persone. Mezzi egiziani e greci sono impegnati nelle ricerche.

Il Ministro della Difesa greco ha dichiarato che l’aereo ha compiuto brusche virate ed ha perso improvvisamente quota prima di sparire dai radar. In quella stessa zona, il capitano di un mercantile ha riferito di aver visto “fiamme nel cielo”.

Il presidente Hollande, al termine di una riunione interministeriale di crisi e dopo essersi sentito col presidente egiziano Al-Sisi, ha dichiarato che al momento nessuna pista è da scartare né da privilegiare. Il ministro dell’Aviazione egiziano, Sherif Fatih, durante una conferenza stampa, ha ammesso che potrebbe trattarsi di un atto terroristico ma di non avere al momento alcuna certezza, aggiungendo che si stanno analizzando le informazioni raccolte per verificare alcune ipotesi, come pure che sono in corso controlli sull’identità dei passeggeri.

L’aereo era nuovo, le condizioni meteo buone, alla guida c’era un pilota esperto con oltre 6mila ore di volo e stava volando a circa 11mila metri di quota. Fonti dell’Egyptair hanno riferito che alle 2.26, subito prima della sparizione dai radar, dall’aereo sarebbe partito un Sos; un segnale di emergenza sarebbe stato rilevato due ore dopo, secondo la compagnia si tratterebbe di un impulso inviato automaticamente dall’apparecchiatura di localizzazione montata sull’Airbus.

Nell’improvviso incidente, al momento, tutto farebbe pensare a un atto terroristico che ricorda quello del charter russo della Metrojet, esploso in volo nei cieli del Sinai nell’autunno scorso, dopo essere decollato da Sharm El Sheik.

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