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Ad Homs si ritorna lentamente alla vita

di Giovanni Sorbello

L’accordo raggiunto con i “ribelli” ad Homs ha sancito l’ennesima vittoria per il governo siriano, permettendo ai civili di rientrare nella città vecchia di Homs. Il ritiro dei miliziani è stato ultimato venerdì, confinando questi ultimi alla periferia della città, considerata fino a pochi mesi fa “la capitale della rivoluzione”.

Gli autobus che trasportavano gli ultimi 250 “ribelli” sono stati bloccati fino a venerdì, per garantire come da accordo, l’arrivo delle forniture alimentari nelle città assediate di Nubol e Zahraa. Il governo ha permesso ai “ribelli” di ritirarsi con le loro armi personali in cambio del rilascio di 40 tra donne e bambini, e 30 soldati prigionieri.

Mentre le truppe siriane iniziano a disinnescare ordigni e trappole esplosive lasciate dai terroristi, centinaia di civili fanno ritorno ad Homs. Scene di forte commozione si sono vissute nel momento in cui la gente si è resa conto di ciò che restava delle proprie case dopo un assedio lungo due anni. Rimangono profondamente colpiti dalle devastazioni, in lacrime salgono sopra le macerie delle proprie abitazioni. Anche ad Homs, dopo anni di barbarie e terrore la gente ritorna lentamente e faticosamente alla vita.

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