A Tripoli la fiera del libro usato, un piccolo spiraglio di normalità
Gli scorsi giorni hanno visto Tripoli luogo di una bellissima fiera del libro usato, la prima iniziativa di questo genere dalla fine del regime di Gheddafi.
Tre giorni in cui le centinaia di persone che si sono recate lì hanno avuto l’opportunità di curiosare tra le più svariate tipologie di libri, dai grandi volumi di storia a quelli di poesia, cucina, arti marziali.
L’iniziativa ha avuto più successo del previsto e i fondi raccolti saranno utilizzati per la creazione di una biblioteca ambulante che girerà per le scuole.
I libri più venduti, a detta degli organizzatori, sono stati quelli della saga di Harry Potter, libri che sotto il regime di Gheddafi erano proibiti come del resto molti altri libri occidentali, tra cui quelli dedicati agli eroi della resistenza contro il colonialismo italiano. Tra i libri della “lista nera” troviamo anche quelli su re Idris, spodestato nel ’69 da Gheddafi, il cui Libro Verde circolava invece liberamente e che dopo la sua morte ha visto milioni di copie vendute.
I precetti di Gheddafi, al di là del loro contenuto, hanno suscitato anche la curiosità degli egiziani durante la fiera internazionale del libro del Cairo, svoltasi lo scorso gennaio, dove la Libia era ospite d’onore e dove il Libro Verde è stato il più venduto.
L’organizzazione della fiera libica è stata possibile grazie all’impegno di tantissimi volontari legati ad organizzazioni della sfera sociale, che con manifesti appesi ovunque nelle strade e messaggi sui social networks, sono riusciti a raccogliere circa 7000 libri, tra cui quelli di autori affiliati al precedente regime. Cosa non vista di buon occhio da alcuni visitatori ma necessaria, come rilasciato da uno degli organizzatori, per far sì che non vengano posti ancora una volta limiti alle menti delle persone, e perché “ogni libro dovrebbe avere l’occasione di essere mostrato”.