Donne palestinesi nell’inferno di Damon
La Commissione palestinese per gli affari dei detenuti e degli ex detenuti ha affermato che 36 donne palestinesi sono detenute nel carcere di Damon in condizioni di detenzione disumane.
24 di queste donne stanno scontando pene detentive diverse, di cui due a 16 anni. Nove sono in custodia cautelare e tre donne sono detenute amministrative, riferisce la Commissione.
Alcuni dei detenuti soffrono di condizioni di salute molto difficili e di deliberata negligenza medica, come il caso della prigioniera Israa Jaabis, che soffre di ustioni e necessita di procedure chirurgiche.
Altre donne palestinesi che necessitano anche di cure mediche speciali includono Amal Taqatqa, che è stata ferita da cinque proiettili e necessita di un’operazione per rimuovere i fissatori interni dalla gamba; il prigioniero Iman Awar, che soffre di noduli cancerosi alle corde vocali, e il prigioniero Nasreen Abu Kamil, chi soffre di ipertensione, diabete e dolori alle dita dei piedi.
A dicembre, fonti ufficiali della Palestina hanno rivelato che ci sono oltre 4.400 prigionieri palestinesi all’interno delle carceri israeliane, inclusi 700 detenuti malati.
Il regime israeliano continua a violare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla detenzione amministrativa. Questa misura è una sorta di detenzione senza processo che permette al regime di Tel Aviv di incarcerare i palestinesi per un massimo di sei mesi, prorogabili a tempo indeterminato. In pratica, il regime di detenzione amministrativa di Israele viola numerosi altri standard internazionali. Ad esempio, i detenuti amministrativi della Cisgiordania vengono espulsi dal territorio occupato e internati all’interno di Israele, in diretta violazione dei divieti della Quarta Convenzione di Ginevra.
Su questi crimini la “democratica” comunità internazionale si limita a fare “spallucce”.
di Redazione