Golan, regime israeliano approva “Trump Settlement”
Nella giornata di domenica, il regime israeliano ha approvato un nuovo insediamento sulle alture del Golan, che prende il nome dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump un anno dopo aver annunciato i piani per stabilirlo.
L’agenzia stampa israeliana Walla ha riferito che il nuovo insediamento sarà costruito in apprezzamento del riconoscimento di Trump della sovranità di Israele sulle alture del Golan e del suo sostegno a Israele, compreso il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele.
L’annuncio dello scorso anno non includeva un piano specifico su come finanziare il nuovo insediamento o stabilirlo. La mossa arriva due giorni dopo che Trump ha annunciato sanzioni contro i funzionari della Corte penale internazionale per indagini su crimini di guerra (Cpi).
Lo scorso marzo, la Cpi aveva avviato un’inchiesta per presunti crimini di guerra in Afghanistan dal 2003 col possibile coinvolgimento delle truppe Usa.
Riconoscimento di Trump sul Golan
Il riconoscimento del presidente americano Trump sull’annessione da parte di Israele delle alture del Golan è stato ampiamente celebrato dagli israeliani. Ma quegli stessi israeliani sanno delle centinaia di migliaia di persone espulse dal territorio durante la guerra del 1967? La grande maggioranza degli israeliani non sembra ancora al corrente del fatto che oltre 130mila abitanti delle alture del Golan furono espulsi dai loro villaggi e città durante la guerra del 1967.
In effetti, negli ultimi decenni, il territorio è diventato un tema di “consenso” tra la maggior parte degli israeliani, con molti che non vedevano alcun motivo per restituirlo, quasi che nella coscienza israeliana le alture del Golan fossero percepite come vuote. In realtà, questo territorio era popolato come la Cisgiordania quando fu occupato nel 1948.
di Redazione