Medio Oriente

Siria, la guerra del Nuovo Ordine Mondiale

Siria – I riflettori sono puntati, gli attori non mancano così come la sceneggiatura, forse già abbastanza noto, sembrerebbe prendere forma. È il palco ad assumere dimensioni mondiali mentre l’acqua, già abbastanza critica, termina sotto forma di immagini grezze nelle tv di ogni angolo della terra. Sempre di più sono gli stragi di civili innocenti, scene di bambini avvelenati per la sola colpa di essere venuti al mondo in quella terra, da tempo preda di interessi strategici internazionali.

La fase della guerra fredda sembrava essere superata, ma oggi sono proprio quei due blocchi bloccati dietro un nuovo quanto già abbastanza consolidato sistema di alleanze. Da un lato la più grande “democrazia” occidentale, quella degli Stati Uniti affiancata a Israele, pronta a finanziare e appoggiare con ogni mezzo i “ribelli siriani”, gli stessi che quotidianamente si macchiano di crimini o si renda complimenti stragi tra la popolazione e pubblicando foto di teste mozzate di gente che si rifiuta di combattere al loro fianco.

Russia al fianco della Siria

Dall’altro lato una Russia sempre più convinta a difendere la posizione del Presidente Siriano Bashar Al-Assad. D’altronde, finite, diverse sono state le opinioni su quelle che viene definita “crisi siriana”. Lo abbiamo visto quando si spaccò il G8 di Enniskillen, nell’Irlanda del Nord. In quell’occasione, infatti, il tema delle forniture militari lasciò scettica anche l’Europa, mentre gli americani, preoccupati per la presenza delle milizie di Hezbollah a fianco di Assad, tirarono in ballo la questione delle armi chimiche ed attribuendo le colpe al governo siriano.

Se è vero che anche la Russia ha i suoi interessi nella regione, a parlare di “Nuovo Ordine Mondiale” è stato proprio Vladimir Putin che ha sbugiardato i “ribelli” inviando all’Onu le immagini e i video dei satelliti russi che dimostrano che i razzi lanciati in Siria responsabili della morte di circa 1300 persone, sono partiti proprio da zone controllate dai “ribelli”.

Il mondo, giustamente impressionato dalle immagini devastanti di questa crudele guerra, presta poca attenzione nel domandarsi chi ha realmente scatenato tutto questo. Mentre l’Italia, interessata più alle prestazioni delle “Sardine” piuttosto che dalla politica estera, si limita a ricoprire il suo suddito ruolo di “portaerei americana” nel Mediterraneo.

di Giovanni Sorbello

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