Fathi Shaqaqi, Martire ed eroe della Resistenza palestinese
Oggi ricorre il 29° anniversario del martirio del segretario generale e fondatore del Jihad islamico in Palestina, il dottor Fathi Shaqaqi, assassinato a Malta il 26-10-1995 dal regime israeliano.
Fathi Shaqaqi nacque il 4 gennaio del 1951 nel campo profughi di Rafah. La sua famiglia era originaria del villaggio di Zernouqa vicino a Giaffa, nella Palestina occupata. La famiglia venne cacciata dal suo villaggio dai militari sionisti nel 1948 ed emigrò nella Striscia di Gaza dove si stabilì nella città di Rafah. La madre di Fathi morì all’età di quindici anni e suo padre Al-Haj Ibrahim Al-Shaqaqi morì il 5 marzo 2011, all’età di 85 anni, 16 anni dopo la sua morte.
Impegno e devozione di Fathi Shaqaqi
Dal 1966, quando aveva quindici anni, era incline al pensiero di Gamal Abd el-Nasser. I suoi atteggiamenti cambiarono completamente dopo la sconfitta del ’67, soprattutto dopo che uno dei suoi compagni di classe gli diede il libro “Pietre miliari nella strada” del martire Sayyid Qutb. Si rivolse alla tendenza islamica, e successivamente fondò il movimento Islamico con alcuni suoi compagni di medicina, ingegneria, politica e scienze. Non era d’accordo con i Fratelli Musulmani e questa disputa emerse dopo il suo viaggio per studiare medicina in Egitto.
Fathi Shaqaqi venne arrestato in Egitto nel 1979 per aver scritto il suo libro “Khomeini, la soluzione islamica e l’alternativa”. Venne nuovamente arrestato il 20 luglio del 1979 nella prigione della Cittadella per le sue attività politiche e islamiche. Shaqaqi guidò quindi il movimento islamico in Palestina e fu imprigionato per 11 mesi a Gaza nel 1983. La prigione non limitava l’attività di Shaqaqi, infatti, aveva trasformato la sua cella in un centro politico dal quale gestiva le attività del suo movimento.
Fathi Shaqaqi resta uno dei simboli più importanti della corrente illuminata all’interno del movimento islamico, grazie alla sua immensa cultura e alla sua comprensione razionale dei problemi dei movimenti islamici e delle questioni nel mondo arabo e islamico.
Leader umano
Fathi Shaqaqi adorava le poesie di Mahmoud Darwish, Nizar Qabbani e gli scritti di Safinaz Kazim e aveva un gusto particolare per l’arte. Scriveva poesie per la madre morta da giovane. Non fu mai un codardo, ma il suo coraggio e la sua volontà di testimoniare lo portarono a rifiutare l’assegnazione di una guardia del corpo, pienamente consapevole di essere in cima alla lista dei sionisti. Preferì essere libero senza restrizioni e barriere.
La condanna a morte di Fathi Shaqaqi
In seguito al duplice attentato di Beit Lid contro i soldati israeliani del 22 gennaio del 1995 attribuito al Jihad Islamico, in cui morirono 24 israeliani e più di 80 rimasero feriti, il Primo Ministro Yitzhak Rabin emise la decisione di preparare un piano per assassinare il Segretario Generale.
Giovedì 26 ottobre 1995, Shaqaqi tornava dalla Libia a Damasco dopo i suoi sforzi riguardo alla tragica situazione dei rifugiati palestinesi sul confine libico-egiziano con l’allora presidente Muammar Gheddafi. Shaqaqi venne assassinato da un’unità del servizio segreto israeliano Mossad mentre lasciava il suo hotel nella città maltese di Sliema. Il martire ed eroe palestinese era sposato ed aveva tre figli: Khawla, Osama e Ibrahim.
Il suo corpo venne sepolto nel cimitero dei martiri nel campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco. Al suo funerale partecipò una folla immensa di persone.
di Yahya Sorbello