Iran. Proposta in sei punti per una soluzione della crisi siriana
La Repubblica islamica dell’Iran nella ferma convinzione della necessità di pervenire ad una soluzione pacifica delle situazioni di crisi e con l’obiettivo di costruire una strada adeguata per superare la crisi attuale in Siria, ha presentato alle parti coinvolte una proposta basata sulle realtà siriane e principalmente nel quadro di altri progetti proposti in passato da alcuni paesi e da organizzazioni regionali e internazionali.
La proposta iraniana , che può essere descritta attraverso i seguenti sei punti fondamentali, insiste in particolare sulla necessità di rispettare il diritto esclusivo del popolo siriano di determinare le sorti e il futuro politico del proprio paese attraverso un processo democratico:
- Arresto immediato di tutte le azioni violente e armate sotto la supervisione dell’ONU. In questa fase il governo e tutti i gruppi armati di opposizione dovrebbero immediatamente porre fine alle loro azioni militari specie nelle zone abitate e collaborare con il rappresentante dell’ONU e del Comitato da lui diretto per stabilizzare la situazione e far cessare le ostilità.
- Successivamente alla cessazione degli scontri, dovrebbe immediatamente e senza discriminazione alcuna, iniziare la distribuzione degli aiuti umanitari al popolo siriano in tutte le zone colpite; a garanzia di ciò sarebbe necessario sospendere le sanzioni economiche imposte alla Siria e creare i presupposti per il ritorno di tutti gli sfollati nei rispettivi luoghi di provenienza.
- Contemporaneamente agli sforzi verso la stabilizzazione, un dialogo nazionale comprensivo avente l’obiettivo di formare un comitato di riconciliazione nazionale con la partecipazione dei rappresentanti dei diversi gruppi di varia estrazione sociale e politica e del governo siriano. Questo dialogo a sua volta dovrebbe poter creare l’alveo adatto alla formazione di un governo di transizione riconosciuto da tutti, i cui compiti principali saranno indire libere elezioni per la scelta del nuovo Parlamento e per la costituzione di una Assemblea Costituente per la redazione della Carta costituzionale, nonchè per lo svolgimento nella data stabilita di elezioni presidenziali.
- Le persone arrestate solo per le loro pacifiche attività politiche , di qualsiasi provenienza politica o sociale, dovrebbero essere rilasciate al più presto sia dal governo sia dai gruppi combattenti. Saranno invece i Tribunali preposti e competenti in materia a sottoporre a giudizio equo e giusto quanti sono accusati di azioni criminose.
- Le campagna di informazione scorretta e fuorviante sugli accadimenti siriani dovrebbe cessare al più presto. Tutti i media dovrebbero avere la stessa possibilità di lavorare in Siria in sicurezza al fine di essere in grado di informare correttamente l’opinione pubblica mondiale prendendo in considerazione in modo imparziale e completo la pluralità delle voci e posizioni esistenti nel Paese.
- Dovrebbe essere istituito un comitato per la valutazione dei danni e dei costi della Ricostruzione; obiettivi prioritari del comitato dovrebbero essere innanzitutto la definizione delle modalità più corrette per attirare aiuti stranieri per progetti di ricostruzione, in un secondo momento determinare le priorità del processo di ricostruzione nel paese e infine stabilire modalità e caratteristiche della partecipazione di organizzazioni e paesi amici nel suddetto processo .
Infine, si ribadisce che l’obiettivo fondamentale è il ritorno alla stabilità e ad un clima di pace che pongano fine alle sofferenze del popolo siriano. Ovviamente questo progetto come qualsiasi altro, volto al beneficio della collettività potrà realizzarsi solo allorquando esisterà una convergenza di fondo e una costruttiva interazione tra i gruppi politici siriani e le parti regionali e internazionali coinvolte, in grado di esercitare efficacemente una positiva influenza.