Medio Oriente

Israele firma accordo per esportare gas in Egitto

Israele ha stretto un accordo con l’Egitto per utilizzare un terminale di benzina ad Ashkelon per le esportazioni di gas (estratto illegalmente dal territorio libanese) verso il Paese arabo, nonostante l’opposizione del Libano. L’accordo, raggiunto la scorsa settimana, è stato descritto come uno degli ostacoli finali prima che Israele potesse iniziare a vendere gas in Egitto con un accordo di esportazione di 15 miliardi di dollari. Il gas sarà fornito attraverso un gasdotto sottomarino lungo 90 km che collega Ashkelon a el-Arish nella penisola egiziana del Sinai, ma prima deve passare attraverso il terminal israeliano di Ashkelon.

Israele considera la Giordania e l’Egitto come i potenziali acquirenti di gas che sostiene di aver scoperto nel Mediterraneo orientale. Il commercio dell’Egitto con Israele è più ampio del suo commercio con i Paesi arabi. Le riserve, scoperte nel bacino del Levante del Mediterraneo orientale dal 2009, si trovano a cavallo dei territori di diversi Paesi – tra cui Cipro, Grecia, Egitto, Libano e Siria – le cui relazioni sono tese su diversi fronti.

Il Libano ha avvertito i suoi vicini del Mediterraneo che un gasdotto pianificato da Israele all’Unione europea non deve violare le sue frontiere marittime. Beirut ha una disputa di frontiera marittima irrisolta con Israele su un’area marittima di circa 860 kmq che si estende lungo il bordo di tre blocchi energetici meridionali del Libano. Israele spera di coinvolgere diversi Paesi europei nella costruzione di un oleodotto di duemila km che collega vaste risorse di gas del Mediterraneo orientale all’Europa attraverso Cipro, la Grecia e l’Italia ad un costo di sette miliardi di dollari

Il portavoce del parlamento libanese Nabih Berri ha dichiarato a febbraio che Israele stava cercando di rubare le riserve di petrolio e gas del Libano. Fonti libanesi hanno affermato che la regione in cui Israele afferma di aver fatto la scoperta si trova principalmente al largo delle coste libanesi e in acque internazionali tra il confine marittimo della Palestina e Cipro.

Il commercio di gas egiziano con Israele

Prima del 2012, Israele importava gas naturale dall’Egitto; sebbene il gasdotto, che attraversava la penisola del Sinai, fosse perseguitato da frequenti attacchi. La vendita di gas a Israele, che firmò un trattato di pace con l’Egitto nel 1979 dopo quattro guerre, fu sempre controversa nel Paese più popoloso del mondo arabo. L’accordo, inizialmente previsto per gli ultimi 20 anni, è stato infine annullato dalle autorità egiziane in seguito all’espulsione del presidente Hosni Mubarak nel 2012.

La cancellazione ha messo il timbro ufficiale alla fine dell’accordo bilaterale sul gas. Numerosi alti funzionari del petrolio sotto Mubarak, incluso il suo ministro del petrolio Sameh Fahmy, furono anche condannati a una pena detentiva tra i tre e i 15 anni per aver venduto gas naturale a prezzi inferiori al mercato. Tuttavia, furono tutti assolti quando l’ex ministro della Difesa e capo dell’esercito Abdel-Fattah el-Sisi, che sovrintese alla cacciata del primo presidente eletto democraticamente in Egitto, salirono al potere. 

Oltre alla Giordania, l’Egitto è l’unica nazione araba con relazioni formali con Israele ai sensi di un trattato di pace firmato dall’ex presidente Anwar Sadat nel 1979. 

di Giovanni Sorbello

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