Medio Oriente

L’ascesa missilistica di Ansarullah

Gli ultimi attacchi eclatanti della Resistenza yemenita di Ansarullah hanno inviato un chiaro messaggio agli invasori sauditi: il potere militare delle forze yemenite sta aumentando rapidamente e ora possono colpire anche la parte più lontana dell’Arabia Saudita. Mentre i gruppi resistenti yemeniti acquistano più potere per combattere gli invasori, i disaccordi continuano a crescere tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti nel sud dello Yemen.

Con il rapido progresso delle forze yemenite, i sauditi e i suoi sostenitori stanno iniziando a rendersi conto che hanno fatto un grosso errore invadendo lo Yemen. Soprattutto, l’operazione ha mostrato che le forze yemenite possono ora attaccare obiettivi a migliaia di chilometri di distanza. 

L’ultimi attacco devastante contro gli impianti petroliferi della Saudi Aramco ha dimostrato che Ansarullah può espandere la sua portata militare nella parte centrale o orientale dell’Arabia Saudita e prendere di mira tutte le sue basi critiche. Sicuramente, in futuro, le forze della Resistenza lanceranno operazioni più estese e avanzate contro Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. 

Droni Ansarullah contro Aramco mettono in ginocchio regime saudita

Quando la produzione di petrolio saudita si è dimezzata e i prezzi della benzina negli Stati Uniti è aumentata, il presidente Donald Trump ha alzato la posta, portando molti a sostenere che una guerra Usa-Iran è probabile o addirittura inevitabile. Secondo il rapporto pubblicato sul National Interest, ci sono cinque ragioni per cui non lo è.

La raccolta di dati settimanali di sondaggi sull’opinione pubblica a giugno e luglio 2019, per valutare la volontà degli americani di sostenere l’azione militare contro l’Iran, ha rivelato che una forte maggioranza di democratici (86 percento), indipendenti (81 percento) e repubblicani (81 percento) sosterrebbe una decisione presidenziale di non intraprendere azioni di escalation. C’e anche un supporto comune per l’imposizione di sanzioni aggiuntive (rispettivamente 52, 61 e 89 percento), ma il supporto per le opzioni militari è sostanzialmente inferiore.

Il tempismo di questi sondaggi è stato fondamentale. In un periodo in cui funzionari statunitensi hanno ripetutamente accusato l’Iran di azioni bellicose, gli atteggiamenti sono rimasti stabili in tutto lo spettro politico. Persino i repubblicani non hanno espresso un maggiore sostegno agli attacchi aerei né a un’invasione di terra nei giorni seguenti agli attacchi alle centrali petrolifere saudite Aramco.

di Giovanni Sorbello

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi