Elezioni in Grecia, vince il centrodestra di Nuova Democrazia
Il partito di centrodestra, Nuova Democrazia é tornato al potere in Grecia dopo aver sconfitto Tsipras, colui che avrebbe dovuto riportare la Grecia fuori dal baratro ma che stando alla volontà elettorale della popolazione ha fallito nel suo impegno a combattere l’austerità. Ora Nuova Democrazia ha promesso di offrire più posti di lavoro e meno tasse per i greci stanchi dell’austerità.
Il partito del leader dell’opposizione Kyriakos Mitsotakis ha ottenuto il 39,74% dei voti, con Syriza che si è fermata al 31,5% stando ai dati pubblicati dal ministero dell’Interno. Salvo stravolgimenti dell’ultima ora Nuova Democrazia rivendicherebbe tra i 155 e i 167 dei 300 seggi del Parlamento, il che permetterebbe di formare un governo senza complicazioni politiche. L’affluenza alle urne si è fermata intorno al 55%, percentuale bassa che è stata attribuita al caldo, poiché le temperature hanno raggiunto oltre 40 gradi in alcune parti del Paese.
Syriza, che governava dal 2015, ha riconosciuto la sua sconfitta, con Alexis Tsipras che subito chiamato il suo avversario Mitsotakis per congratularsi con lui. “Oggi, a testa alta, accettiamo il verdetto popolare. Per portare la Grecia dove è oggi, abbiamo dovuto prendere decisioni difficili con un pesante costo politico”, ha dichiarato Tsipras ai giornalisti. Syriza è arrivata al potere quattro anni e mezzo fa con le promesse di porre fine all’austerità. L’economia del Paese ha subito un duro colpo durante la crisi del 2008 e ha richiesto due salvataggi internazionali per rimanere nell’Eurozona.
Tuttavia, poco dopo essere entrato in carica, Tsipras fu costretto ad accettare i termini di un terzo piano di salvataggio. La mossa ha provocato una spaccatura all’interno del partito Syriza e ha portato a un’elezione improvvisa, che ha nuovamente vinto. Nei tre anni successivi, il governo è riuscito a raggiungere una crescita economica moderata dell’1,3%, che tuttavia non è risultata significativa nel benessere di molti greci.
La lenta ripresa economica, l’alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i più giovani, e il controverso “accordo di denominazione” con la vicina Macedonia settentrionale, che ha lasciato insoddisfatti molti Paesi, sono stati i temi chiave utilizzati da Nuova Democrazia durante la campagna contro Syriza.
Mitsotakis ha già promesso di “cambiare la Grecia”, promettendo un programma ambizioso con meno tasse, più posti di lavoro e investimenti. Il leader della Nuova Democrazia proviene da una famosa dinastia politica greca. Suo padre Konstantinos Mitsotakis era primo ministro, mentre sua sorella ha occupato i ruoli di ministro degli Esteri e sindaco della capitale Atene.
di Sebastiano Lo Monaco