Haiti, in migliaia protestano contro la corruzione
Haiti – Migliaia di haitiani sono scesi giovedì in piazza a Port-au-Prince per chiedere le dimissioni del presidente Jovenel Moise, accusato di corruzione. I manifestanti chiedono anche la fine dell’ingerenza degli Stati Uniti nelle questioni interne del Paese.
Alcune barricate di pneumatici bruciati sono state piazzate nelle strade e la polizia è prontamente intervenuta nella zona delle proteste, ma non ci sono notizie di persone ferite o uccise. I manifestanti chiedono ulteriori indagini sul destino dei fondi derivanti dalle spedizioni petrolifere sovvenzionate dal Venezuela nell’ambito del programma Petrocaribe.
Un’indagine del Senato ha recentemente stabilito che almeno 14 ex funzionari governativi avrebbero intascato almeno 3,8 miliardi di dollari Usa sotto la gestione dell’ex presidente Michel Martelly. Un rapporto pubblicato quasi una settimana fa ha presentato nuove accuse contro i funzionari del governo.
L’economia collassata del Venezuela l’ha costretta a fermare o drasticamente ridurre le spedizioni di Petrocaribe, causando gravi problemi per la produzione di energia. Ad Haiti, buona parte dei cittadini riceve elettricità solo per poche ore al giorno.
Solidali con la resistenza del popolo haitiano auspichiamo che le Nazioni Unite e i governi che inviano soldati, ritirino tutte le truppe straniere che occupano il Paese dei Caraibi e pongano termine alla missione di pace Minustah, compreso il governo italiano che in Haiti con Minustah tiene un contingente di 120 carabinieri, partecipando al processo di questa nuova corsa all’occupazione e alla ricolonizzazione, ignorando la volontà del popolo.
di Redazione