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Msf, forte aumento dei casi di colera nello Yemen

Medici senza Frontiere (Msf) ha avvertito di un “forte aumento” del numero di casi sospetti di colera in tutto lo Yemen, da quattro anni vittima di una brutale aggressione da parte dell‘Arabia Saudita.

Il gruppo medico internazionale ha pubblicato su Twitter che i suoi team hanno notato un forte aumento del numero di casi di colera sospetti in diverse province yemenite. “A Sana’a, abbiamo iniziato a sostenere il centro per il trattamento del colera al Kuwait Hospital, che ha 60 letti e 145 pazienti sono stati trattati in meno di 48 ore”, ha aggiunto l’organizzazione. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di donare forniture mediche a centri sanitari nella provincia centrale di Al-Bayda per aumentare la capacità di risposta e prevenire la diffusione del colera in tutto il Paese. Secondo i funzionari delle Nazioni Unite, oltre 50mila persone sono state uccise durante la guerra, mentre oltre l’11% della popolazione del Paese è stata sfollata.

Yemen, quattro anni di barbarie saudite

Dal 26 marzo del 2015, lo Yemen è vittima di una devastante aggressione militare condotta dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, nel tentativo di riportare al potere il deposto presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi, suo fedele alleato.

La campagna militare saudita ha toccato livelli di criminalità mai visti prima. In tutto il mondo si alzano voci per far terminare questa guerra che sta diventando una delle più cruente di tutto il mondo. Guerra  promossa dall’Arabia Saudita, che alcune voci non tardano a definire “il propugnatore mondiale del terrorismo”, afferma il colonnello Sharaf Luqman, portavoce delle forze armate yemenite.

Da più parti, da più organizzazioni locali e internazionali ci sono continui appelli per la fine del conflitto, le cui conseguenze gravano tutte sulla popolazione, come sempre. Il succitato portavoce colonnello Sharaf Luqman, infatti, denuncia alla stampa che gli obiettivi primari dell’offensiva saudita sono le infrastrutture yemenite e aggiunge che i raid sauditi colpiscono per lo più edifici residenziali, ma non solo.

di Giovanni Sorbello

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