Follia Onu: Arabia Saudita nel Consiglio per i Diritti Umani
L’Arabia Saudita è stata rieletta al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, nonostante il suo orribile record contro i diritti umani! La guerra in Yemen con decine di migliaia di persone morte, soprattutto bambini, la malnutrizione dei bambini, l’illegalità dilagante in Arabia Saudita, i diritti umani delle donne, la loro libertà e dignità calpestate, le esecuzioni capitali e altre nefandezze commesse ogni giorno dal regime saudita sono proprio un ottimo biglietto da visita per occupare un posto nella difesa dei diritti umani all’Onu. Sembra invece che l’Onu voglia premiare proprio quei Paesi che si distinguono nella continua violazione di quegli stessi diritti fondamentali sui quali sono chiamati a vigilare e a garantire.
L’Arabia Saudita non merita di far parte del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, tutti gli Stati europei dovrebbero chiederne l’espulsione viste le sue responsabilità nel barbaro omicidio di Khashoggi. Questo episodio è una doccia gelata per tutti quelli vedevano in Mohammad Bin Salman la speranza di una nuova Arabia Saudita. Khashoggi è stato ucciso anche perché i responsabili sapevano di farla franca. Sia nella crisi yemenita che nel rispetto dei diritti umani interni, il comportamento del regime saudita non può essere più tollerato. Tornare in breve tempo al business as usual onorando i ricchi contratti di esportazione di armi verso Ryadh equivarrebbe a essere complici di queste sanguinose azioni.
Non solo. Fino al 2022, l’Arabia Saudita, che impedisce alle donne di guidare l’automobile, pena 10 frustrate, o di aprire un conto in banca, avrà un posto anche tra i 45 membri della United State Commission on the Status of Women Uncsw, si tratta di una commissione inter-governativa che promuove la parità dei sessi. Nell’ultimo Forum Economico Mondiale il Paese occupa la 141esima posizione su 144 nella classifica della disparità di genere. Lo stesso direttore della commissione, Hilll Neuer, ha faticato a crederci affermando che è come “mettere un piromane a capo dei pompieri”.
Se si chiede il perché di questa scelta nessuno sa rispondere. L’Onu ormai è un organismo che non riesce a essere influente neppure al suo interno. E’ in balia del caso, sembra che le votazioni vengano fatte a occhi chiusi. Riadh dovrebbe ricevere solo richiami, con la sua presenza non può e non deve influire sul processo decisionale della commissione. Ma siccome l’Arabia non si è eletta da sola, resta da chiedersi chi ha avallato una candidatura simile. Sembrerebbe che dei 54 Paesi votanti, 47 hanno votato a favore. Pensare che l’Europa sia disposta a mettersi contro l’Arabia Saudita e i suoi forti alleati quali Usa e Israele è pura utopia confermata dai numeri. Infatti, se 12 sono i Paesi Ue in Commissione almeno 5 hanno permesso questa assurdità.
L’Arabia Saudita è uno dei Paesi dove le donne hanno meno diritti e dopo l’ingresso nella Commissione per i Diritti Umani dell’Onu questa è certamente la follia più grossa fatta dalle Nazioni Unite. Ormai la fantasia supera la realtà.
Secondo Hiller Neuger a votare a favore dell’ingresso dell’Arabia Saudita sarebbero stati Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Svezia e Regno Unito ai quali si sono uniti gli Stati Uniti oltre naturalmente a diversi Stati arabi. Secondo il Direttore di Un Watch queste decisioni vengono prese dietro le quinte a seguito di accordi tra gli Stati per cui ci si chiede cosa abbia dato l’Arabia Saudita in cambio di questa nomina.
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di Cinzia Palmacci
Scrittrice, blogger e web writer verainformazionerealtime.blogspot.com