Iran, modello di convivenza tra diverse religioni ed etnie
Iran – Rabbi Yunes Hamami, capo della comunità ebraica di Teheran, afferma che la Rivoluzione Islamica dell’Iran ha posto le basi per la convivenza tra diverse religioni ed etnie.
Il capo della comunità ebraica a Teheran, Rabbi Yunes Hamami, ha fatto queste osservazioni la scorsa settimana durante una conferenza con la stampa iraniana, durante il quale ha aggiunto che “per secoli l’Iran è sempre stato la terra della pace e della convivenza, e i vari gruppi etnici dell’Iran hanno vissuto insieme in pace e tranquillità”.
Rabbi Hamami ha anche affermato che, dopo la Rivoluzione Islamica, l’Imam Khomeini ha introdotto una nuova prospettiva che ha sollecitato la cooperazione e l’integrazione tra i seguaci di diverse religioni. Il leader religioso della comunità ebraica ha poi aggiunto che l’Imam Khomeini ha affermato che “la nostra religione è il monoteismo, l’Iran è il nostro Paese e noi siamo una nazione unica. Queste dichiarazioni dell’imam Khomeini hanno aperto una nuova strada per il dialogo interreligioso basato sul rispetto reciproco”.
Hamami ha inoltre aggiunto che tutti gli iraniani di diverse religioni ed etnie sono stati uniti per difendere il loro Paese durante gli otto anni (1980-1988) della guerra imposta tra Iran ed Iraq, aggiungendo che i nemici hanno attaccato in modo discriminante gli iraniani indipendentemente dalla loro fede ed etnia.
La Rivoluzione Islamica – prosegue Hamami – ha posto le basi per una coesistenza pacifica tra i seguaci di diverse religioni in Iran e ha fornito la possibilità per loro di conoscersi meglio preservando le loro identità.
Essere ebrei in Iran
Malgrado i rapporti molto tesi tra la Repubblica Islamica iraniana e Israele, è antichissima la convivenza degli ebrei in Iran. Tremila anni di convivenza dei discendenti di quegli schiavi babilonesi salvati da Ciro il Grande, che rappresentano la comunità più grande del Medio Oriente, dopo quella di Israele, con circa 25mila membri che vivono perlopiù a Teheran, ad Isfahan e nella città meridionale di Shiraz. Tutelati dalla Costituzione come minoranza, Khomeini li elogiava: “Una cosa sono gli ebrei, un’altra gli israeliani…”. Molti parlano più il farsi che l’ebraico. Sono professionisti, orafi, vendono antiquariato e tappeti. Caro Occidente, questa è la Repubblica Islamica dell’Iran.
di Yahya Sorbello