Sud Sudan, una guerra costata quasi 400mila morti
Un nuovo rapporto stima che la guerra civile del Sud Sudan abbia causato circa 400mila “morti in eccesso” da quando i combattimenti sono scoppiati alla fine del 2013. Il rapporto finanziato dal Dipartimento di Stato americano e pubblicato dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine stima che la violenza abbia causato circa 382.900 decessi.
Per anni il bilancio della guerra civile in Sud Sudan è stato incerto, con stime di decine di migliaia. Il rapporto, basato su modelli statistici e non sottoposto a peer-review, arriva settimane dopo che le parti in guerra hanno firmato un accordo di pace definitivo per porre fine al conflitto. Gli Stati Uniti e altri hanno espresso scetticismo riguardo al fatto che questo nuovo accordo sarà valido.
Il Sud Sudan è devastato da una crisi sanguinosa, che ha collassato le fragili strutture statali. I morti si contano a decine di migliaia e, secondo l’Onu, oltre la metà della popolazione ha un disperato bisogno di aiuti umanitari e circa il 20% è a rischio sopravvivenza per la fame.
Sud Sudan, il nodo delle risorse
Il nodo dell’interminabile mattanza è il controllo delle risorse del Paese, soprattutto il petrolio della regione di Unity al confine col Sudan, oggetto di violenti scontri che ne avevano bloccato a lungo l’estrazione. Le “royalties” e le mazzette pagate dalle società petrolifere, soprattutto cinesi, sono destinate alle tasche dei signori della guerra locali che si contendono i campi petroliferi in un conflitto senza fine.
Il conflitto ha anche causato la fuga di oltre due milioni di persone nella più grande crisi di rifugiati in Africa dopo il genocidio in Ruanda del 1994.
di Redazione