South Pars: holding iraniana pronta a sostituire Total
La holding iraniana Mapna Group ha espresso la propria disponibilità ad assumere un progetto per lo sviluppo del giacimento di gas di South Pars nel Paese del Golfo, dato che la società francese Total ha rinunciato al contratto con l’Iran per timore delle sanzioni statunitensi.
In un’intervista rilasciata giorni fa all’agenzia di stampa iraniana Tasnim, il Ceo di Mapna, Abbas Aliabadi, ha dichiarato che la sua azienda è pronta a portare a termine il progetto incompleto per sviluppare la fase 11 del giacimento di gas South Pars e rilevare le azioni di Total, che ha deciso di ritirarsi dal lavoro con l’Iran sotto la pressione delle sanzioni statunitensi. Alla domanda sulla capacità di Mapna di coprire i costi del progetto, ha affermato che l’impresa non ha problemi a finanziare il progetto, riferendosi ai progetti multimiliardari completati da Mapna.
Nel mese di luglio 2017, Total ha firmato un accordo da un miliardo di dollari per lo sviluppo del giacimento a gas di South Pars, a sud dell’Iran. Secondo l’accordo, la China National Petroleum Company (Cnpc) potrebbe rilevare la quota del 50,1 percento di Total e diventare l’operatore del progetto se Total si ritira dall’Iran. Cnpc attualmente ha una quota del 30 percento, mentre la società iraniana PetroPars detiene il restante 19,9 percento.
Total ha annunciato lo scorso maggio di ritirarsi dall’affare di South Pars alla luce della decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di ritirare il suo Paese dall’accordo nucleare iraniano del 2015. L’amministrazione statunitense ha annunciato una serie di nuove sanzioni contro l’Iran, finalizzate a portare le esportazioni petrolifere a zero.
di Redazione