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Iran respinge le accuse infondate della Nato

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi, ha respinto come “ripetitive” e “infondate” le accuse contro l’Iran sollevate in una dichiarazione diffusa in occasione del vertice dell‘Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (Nato) a Bruxelles. “Come in passato, respingiamo e condanniamo le accuse ripetitive sull’Iran menzionate nella dichiarazione della Nato”, ha dichiarato ieri Qassemi.

Iran-NATO“Abbiamo monitorato da vicino gli sviluppi e gli argomenti della riunione, in particolare il comportamento e le pressioni degli Stati Uniti sui membri di questo trattato Nato. Sfortunatamente, sebbene la maggior parte della spesa della Nato vada alla fornitura di sicurezza per gli Stati Uniti, questo Paese cerca arrogantemente di imporre le sue opinioni e politiche su altre nazioni, specialmente sui Paesi europei, esercitando pressioni su di loro. È sorprendente che alcuni continuino a ripetere accuse false e infondate riguardo alle politiche della Repubblica islamica dell’Iran“, ha dichiarato Qassemi.

Il portavoce iraniano ha inoltre sottolineato che le preoccupazioni degli Stati membri della Nato riguardo al programma missilistico iraniano sono completamente ingiustificate. Il programma missilistico della Repubblica islamica dell’Iran non solo non ha violato la risoluzione 2231, ma è completamente convenzionale e difensivo.

Per quanto riguarda le attività nucleari dell’Iran, Qassemi ha sottolineato che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in quanto unica autorità internazionale specializzata in materia nucleare, ha sempre confermato la natura pacifica del programma nucleare del Paese.

In una dichiarazione rilasciata ieri, gli Stati membri della Nato hanno affermato che le attività dell’Iran erano “incoerenti” con la Risoluzione 2231 delle Nazioni Unite adottata nel 2015 per approvare l’accordo nucleare del Paese noto come Piano d’Azione Complessivo Comune (Jcpoa), tra cui il “supporto a una varietà di attori armati non statali”.

L’8 maggio, il presidente americano ha ritirato il suo paese dal Jcpoa, che è stato raggiunto a Vienna nel 2015 dopo anni di negoziati tra l’Iran e il gruppo 5+1 (Russia, Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania). Dopo l’uscita degli Stati Uniti, l’Iran e le restanti parti hanno avviato colloqui per salvare l’accordo. Da quando l’accordo storico è stato firmato a Vienna, l’Aiea ha ripetutamente confermato il rispetto da parte della Repubblica islamica degli impegni assunti nell’ambito del Jcpoa, ma alcuni Paesi, in particolare gli Stati Uniti, non hanno mai rispettato i loro impegni.

di Giovanni Sorbello

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