Taser anche per la Polizia italiana, esperimento in 11 città
Taser anche per la Polizia italiana, questo è il decreto firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la scorsa settimana. L’esperimento ha preso il via in 11 città italiane tra cui Catania, Milano, Napoli, Reggio Emilia. La pistola elettrica è in un uso già in 170 Paesi europei e non. Molte sono state le polemiche che si sono sollevate soprattutto in Italia viste anche le ultime notizie su alcuni Tso dove ci è scappato il morto.
Ad usufruire del taser saranno Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, dal Viminale annunciano che vi sarà un gruppo interforze nella quale saranno formati gli agenti delle forze dell’ordine coinvolti nell’utilizzo della pistola elettrica. Il modello che verrà utilizzato in Italia è lo X2 prodotto dall’azienda americana Axon (in precedenza Taser). La pistola spara due dardi collegati a due fili conduttori che trasmettono una scarica di 63 microulomb di elettricità che è la metà di quella del modello precedente, ma sono numeri relativi in quanto la carica trasmessa può variare a seconda delle circostanze e soprattutto va misurata la carica che raggiunge il corpo che può variare a seconda delle circostanze o in base a cosa colpiscono i dardi, abbigliamento o pelle.
Il taser è un’arma a tutti gli effetti, ha una doppia cartuccia che le permette di sparare un secondo colpo e una durata massima della scarica di cinque secondi con la possibilità di rinviare gli impulsi elettrici.
L’uso principale dell’arma è quello previsto dalle normative vigenti previste per l’utilizzo delle armi da fuoco, l’uso deve essere alternativo a quello della pistola normale atto principalmente ad immobilizzare l’aggressore: l’uso del taser deve tenere in considerazione i rischi successivi al suo utilizzo come la caduta, la condizione di vulnerabilità del soggetto, l’eventuale stato di gravidanza, la disabilità motoria del soggetto o l’eventuale rischio che il soggetto sia ricoperto di liquido infiammabile. Insomma, per utilizzarlo è il caso di valutare molti parametri non lo si può utilizzare a cuor leggero, ma quanto di questo verrà poi tenuto in considerazione è tutto da vedere.
Il Taser arriva alle forze dell’ordine italiane in enorme ritardo rispetto al resto del mondo, infatti, il taser è in dotazione alle forze di polizia di circa 170 Paesi, a cominciare da Stati Uniti, Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya e, in Europa, Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito. Ed è qui che subentrano le problematiche riscontrate dall’uso troppo “allegro” del taser anche se la casa madre afferma che non ci sono state vittime causate dall’utilizzo del taser ma solo dalle conseguenze delle cadute successive.
Un’indagine effettuata dalla Reuters afferma che la stessa Axon avrebbe fornito alle forze dell’ordine americane un ulteriore manuale sull’utilizzo del taser che mettono in guardia gli agenti dall’utilizzare la pistola elettrica su alcune tipologie di soggetti come bambini, donne incinte, anziani, persone sotto l’effetto di sostanza stupefacenti e con problemi cardiaci anche se in quest’ultimo caso è difficile da capire se un soggetto è cardiopatico. E in Italia? Di queste linee guida non se n’è parlato, nella sperimentazione l’unico soggetto preso in considerazione sono state le donne in stato di gravidanza.
Non è nemmeno chiaro se tali indicazioni esistano nel manuale del ministero della Salute e nemmeno i sindacati di polizia hanno notizie in merito. Gli unici che sembrano preoccuparsene sono quelli del sindacato di polizia Siulp-Cgil, secondo il quale “l’Amministrazione dovrà garantire che l’eventuale utilizzo del Taser né possa nuocere alla salute (ad esempio per chi abbia patologie cardiache) del soggetto nei cui confronti verrebbe utilizzato né vi possano essere conseguenze penali, amministrative e civili a carico dell’utilizzatore, ovvero l’operatore di Polizia”.
Un altro risvolto da tenere in considerazione è anche l’operato della Axon nel mercato europeo che ha iniziato il suo operato dopo aver cambiato nome proponendo la gamma delle telecamere indossabili che sono state già utilizzate da alcuni corpi di Polizia Locale come quelle di Treviso, Savona, Padova, Salerno; la stessa Axon fornisce anche le telecamere da montare sui taser che dovrebbero azionarsi nel momento in cui le pistole vengono azionate, ma in Italia tale opzione non è all’ordine del giorno.
Stando alla Axon le morti per taser sarebbero bassissime: Axon, dal suo stesso sito, rimanda a uno studio del 2009, in base al quale il 99,75 per cento dei sospetti colpiti col Taser non avrebbero subito danni gravi ma stando alla già citata indagine Reuters le cose non starebbero così. L’agenzia giornalistica ha documentato, negli Stati Uniti – dove il Taser è diffuso in maniera massiccia – 1.005 casi in cui delle persone sono morte successivamente a essere state anche colpite col Taser, a partire dall’inizio degli anni Duemila.
Il problema è che in molti di quei casi è difficile risalire a cosa sia effettivamente successo, oltre all’uso del Taser. Tuttavia Reuters ha analizzato le autopsie di 712 di questi casi e in 153 episodi (cioè in più di un quinto), il Taser veniva citato come una causa o un fattore che ha contribuito; molte delle autopsie hanno citato una fatale combinazione di condizioni mediche e cardiache oltre l’abuso di sostanze stupefacenti.
In Italia le polemiche non mancano, associazioni come Antigone e parlamentari come Fratoianni e Palazzotto di LeU hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministero dell’Interno, nella quale si chiede se il ministero della Salute abbia svolto delle indagini sulla sperimentazione del Taser ma nessuna risposta è giunta; in ogni caso Matteo Salvini ha dato il via libera all’utilizzo e cosa succederà lo si capirà molto presto.
di Sebastiano Lo Monaco